Pubblicato dalla Commissione uno studio sull’applicazione a livello nazionale della disciplina comunitaria in tema di aiuti di Stato.

22.04.2006

La Commissione Europea ha recentemente pubblicato uno studio sull’applicazione a livello nazionale della disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato. L’indagine, avviata nel 2005, ha riguardato, da un lato il ruolo, ricoperto dai giudici nazionali nella tutela dei diritti degli operatori economici pregiudicati dalla concessione di aiuti di stato illegali e, dall’altro, il grado di effettiva implementazione delle decisioni di recupero degli aiuti illegittimamente erogati assunte dalla Commissione.
Relativamente al primo aspetto, nello studio si mette in rilievo come tra il 1999 ed il 2005 vi sia stato un notevole incremento (da 116 a 357) del numero di decisioni relative ad aiuti di Stato assunte a livello nazionale. Nel Rapporto si osserva però come la stragrande maggioranza di tali decisioni origini da privati che fanno ricorso alle norme sugli aiuti di Stato in funzione “difensiva”, contro l’imposizione di oneri fiscali ritenuti discriminatori. Piuttosto rari – circa il 6 % del totale – sono i casi nei quali i giudici nazionali sono stati chiamati a pronunciarsi in azioni intentate da un concorrente contro il beneficiario dell’aiuto di Stato asserito come illegittimo.
Per quanto concerne invece l’implementazione delle decisioni di recupero, nello studio si afferma come, nonostante negli ultimi anni siano stati raggiunti alcuni risultati positivi, notevoli siano ancora i margini di miglioramento in questo ambito. Più precisamente, si rileva come la durata dei procedimenti di recupero risulti ancora eccessivamente lunga e che diversi ostacoli procedurali consentono di ritardare le azioni di rimborso degli aiuti di Stato illegittimamente erogati.

Il testo integrale del Rapporto può essere reperito sul sito internet della DG Concorrenza della Commissione Europea al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/competition/state_aid/others/.

a cura di Luigi Alla