Presentazione del libro di Marco Olivetti, “Nuovi statuti e forma di governo delle regioni. Verso le Costituzioni regionali'” – Resoconto convegno

19.06.2003

Presentazione del libro di Marco Olivetti
“Nuovi statuti e forma di governo delle regioni. Verso le Costituzioni regionali?”

AREL, 25 marzo 2003

Dopo un’introduzione di Enrico Letta, che ha messo in luce come il libro di Olivetti focalizzi l’attenzione sui temi centrali dell’ordinamento regionale alla luce delle recenti riforme, i lavori sono stati aperti da un intervento di Leopoldo Elia che ha criticato la tesi secondo la quale l’approvazione della riforma del Titolo V con i soli voti della maggioranza della XIII legislatura rappresenti una “rottura costituzionale”. Da un lato, il testo è stato infatti ampiamente concertato e condiviso con il sistema delle autonomie; dall’altro, Lega e Casa delle libertà condividevano quella riforma, in gran parte “modellata” sul testo della Commissione bicamerale per le riforme, e, piuttosto, chiedevano di compiere un ulteriore passo verso il decentramento. Passando poi a paragonare il sistema italiano a quello tedesco, il relatore ha sottolineato come quest’ultimo consenta, nelle materie concorrenti, interventi anche di dettaglio alla legislazione federale a tutela dell’unità giuridica ed economica del Paese, ma ha anche rilevato come tale sistema non metta a repentaglio l’autonomia dei Laender, grazie alla “stanza di compensazione” costituita dalla Camera delle regioni. Nel caso italiano, invece, non sussiste tale contrappeso e i rischi di squilibrio – che si cerca di scongiurare lavorando sugli elenchi di competenze – sono maggiori.
E’ seguito un intervento di Franco Bassanini che ha delineato i punti in cui la legge costituzionale n. 3 del 2001 può essere migliorata e corretta, come la ridefinizione di taluni profili del riparto di competenze. Il relatore ha poi criticato il testo del disegno di legge sulla devoluzione con particolare riferimento alla facoltà di attivare unilateralmente competenze legislative regionali esclusive che risulta difficilmente conciliabile con l’art. 117, comma 2, Cost. (ove sono elencate le competenze esclusive statali).
Ugo De Siervo, dopo aver espresso apprezzamenti nei confronti del volume di Olivetti, ha invece focalizzato l’attenzione su taluni profili dell’abuso del potere regolamentare delle regioni ormai spostato in capo alla giunta, evocando il rischio di non poter più distinguere tra regolamenti di attuazione, integrazione ed esecuzione – tradizionalmente considerati ammissibili negli ordinamenti regionali – ed altri tipi di regolamenti.
E’ seguito un intervento di Giuseppe De Rita che ha illustrato i ritardi nell’attuazione del nuovo Titolo V della Cost. con particolare riferimento alla mancata approvazione degli statuti regionali, e al mancato coordinamento tra i vari disegni di legge “pendenti” in Parlamento.
Domenico Fisichella ha infine escluso la possibilità di integrare i sistemi rappresentativi con forme di rappresentanza delle autonomie funzionali.

Guido Rivosecchi