La riforma Moratti e la formazione degli insegnanti

03.07.2003

Il 5 giugno 203 il MIUR ha approvato una nota di servizio (prot. N. 3222/E/1/A), sulle “Iniziative di informazione/formazione in relazione all’avvio della riforma degli ordinamenti scolastici”. Il provvedimento muove dalla constatazione che negli ultimi mesi si stanno moltiplicando, su tutto il territorio nazionale, corsi di aggiornamento del personale docente, volti ad informare gli insegnanti sulle principali innovazioni introdotte dalla legge n. 53 del 2003. La nota ministeriale fissa alcuni punti fermi in relazione ai tempi e alla modalità di realizzazione di tali attività di aggiornamento, al fine di garantire che le medesime riescano a fornire al corpo docente un’adeguata formazione sulla riforma scolastica.
In primo luogo, nella nota si specifica che la legge delega n. 53 del 2003, in qualità di legge quadro, necessita di una serie di interventi attuativi governativi, che provvederanno a specificare nel dettaglio l’effettiva portata della riforma. Solo in seguito a tali interventi attuativi, sarà necessario intervenire a predisporre le opportune iniziative di formazione ed informazione degli insegnanti.
In secondo luogo, nella nota di servizio si afferma in maniera esplicita che da tali programmi formativi del corpo docente devono ritenersi escluse le “attività strutturate di formazione sugli aspetti pedagogici-didattici e organizzativi” connesse alla riforma, che ovviamente corrispondono ad un’attività di formazione ulteriore e diversa da quella della mera informazione sui contenuti generali della riforma.
Infine, la nota di servizio specifica in maniera significativa che tutti gli interventi di informazione/formazione sulla legge delega “saranno definiti in progress, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e delle prerogative degli organismi della scuola autonoma”. In sintesi, saranno i collegi docenti a dover valutare ed approvare in piena autonomia tali iniziative, nel rispetto della libertà contrattuale che connota la materia della formazione. A tal fine, la nota di servizio si limita ad indicare tra i vari modelli organizzativi possibili di formazione quello dell’ “e-learning”, che offre numerosi vantaggi ai fini del confronto tra i vari istituti scolastici e della loro interazione.
Insistendo sul riconoscimento delle istanze di autonomia dei singoli istituti scolastici, la nota di servizio ministeriale rimette quindi ai collegi docenti l’individuazione dei tempi e delle forme ottimali per la realizzazione delle esigenze di formazione della classe docente sulla riforma Moratti. Ma è evidente che la libertà circa il quomodo non può prescindere dalla determinata negazione di qualsiasi discrezionalità sull’an della doverosità dell’aggiornamento.

a cura di Elena Griglio