I presidi devono partecipare alla valutazione degli alunni: la risposta del Ministero al quesito dell’Anp

28.02.2005

I capi di istituto partecipano pieno titolo alla valutazione degli alunni: è questo l’orientamento espresso dal direttore generale del Miur, Silvio Criscuoli, a chiarimento dei dubbi sollevati fino a qualche settimana fa.
Il chiarimento arriva con una lettera a Giorgio Rembado (presidente dell’Anp) che aveva chiesto al ministero di assumere una posizione chiara: il problema si era posto nel mese di gennaio, durante gli scrutini del primo quadrimestre, in quanto dal quadro normativo della riforma sembrava emergere che la valutazione spettasse esclusivamente agli insegnanti; infatti, ogni volta che tali norme fanno riferimento alla valutazione, sembrano ignorare il ruolo dei dirigenti scolastici, prevedendo solo la competenza dei docenti.
Il d. lgs. n. 59/2004, disciplinando la valutazione periodica e annuale nella scuola primaria e secondaria di primo grado, affida il compito «ai dicenti responsabili delle attività educative e didattiche previste dai piani di studio personalizzati»; l’ipotesi interpretativa, poi, sembrava avvalorata anche dal fatto che il ministero ha diffuso modelli di schede di valutazione che prevedono solo la firma degli insegnanti e non anche dei dirigenti scolastici.
Secondo quanto comunicato da Criscuoli, invece, anche al dirigente compete – relativamente all’attività di valutazione svolta dal consiglio di classe – la responsabilità di convocare l’organo, di presiederlo e di assicurare la legittimità delle procedure e la coerenza delle decisioni da assumere, partecipando a pieno titolo alle deliberazioni.

a cura di Rosalba Picerno