Le Regioni bocciano lo schema di decreto sulla scuola secondaria: lo stop è arrivato durante un incontro tra i coordinamenti interregionali e il Ministro Moratti. Le Regioni si sono presentate con un documento che in dieci punti che formula delle critiche alla bozza del secondo ciclo: le Regioni rivendicano la propria competenza sulla gestione dell’offerta formativa e sull’organizzazione del servizio, compreso il personale di tutto il sistema.
Poi, chiedono finanziamenti certi anche in relazione alla piena attuazione del diritto-dovere all’istruzione, cioè l’obbligo scolastico, e invocano chiarezza nella fase transitoria dell’applicazione del decreto.
Le Regioni, quindi, intendono essere protagoniste nel disegno della nuova scuola superiore: lo schema di decreto, chiedono, deve essere sottoposto a intesa; secondo il documento, il decreto si deve limitare alla definizione delle norme generali e tracciare i due percorsi, quello liceale (a carattere propedeutico allo sbocco universitario) e quello di istruzione e formazione professionale, (con diplomi direttamente spendibili nel mercato del lavoro). Distinzione che permette la salvaguardia degli istituti tecnici, in relazione ai contenuti e al valore professionalizzante dei titoli.
Le Regioni bocciano lo schema del decreto sulla scuola secondaria
28.02.2005