La comunicazione di avvio del procedimento dopo la L. n. 15/2005. Potenziata nel procedimento, dequotata nel processo

15.07.2005

0. Premessa
Il presente scritto ha per oggetto una prima valutazione delle innovazioni apportate dalla legge n. 15/2005, di riforma della legge 241/1990, all’istituto della comunicazione di avvio del procedimento (CAP), innovazioni che – a differenza di altri aspetti della riforma, lungamente discussi in sede scientifica – sono state abbastanza trascurate.
Nel primo paragrafo mi soffermo sull’iter parlamentare delle relative disposizioni e sul loro presumibile significato.
Nel secondo paragrafo cerco di rispondere alla domanda se tali innovazioni siano specificatamente rivolte ad estendere l’obbligo di CAP nei confronti dei destinatari dei provvedimenti ampliativi, e giungo a sostenere come, in realtà, non emerga una risposta univoca, essendo possibile, alternativamente, che tale estensione sia, invece, relativa: a) ai controinteressati procedimentali; b) ai primi ed ai secondi.
Nel terzo paragrafo mi soffermo sulla posizione dei controinteressati procedimentali nei confronti della CAP, al fine di esaminare se la novella possa costituire un fattore in grado di invertire l’orientamento della giurisprudenza che finora è stato al riguardo molto restrittivo.
Nel quarto paragrafo, infine, formulo alcune brevi osservazioni sul rapporto tra l’obbligo di comunicazione e le conseguenze della sua violazione – che in base all’art. 21 octies della legge 241 possono non rifluire sul provvedimento anche nel caso in cui questo sia a contenuto discrezionale – sostenendo che quest’ultima circostanza non esclude il permanere dell’obbligo in questione.

di Stefano Civitarese Matteucci


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