Recenti tendenze in materia di organizzazione ministeriale: le riforme in attuazione della l. 137/2002

19.07.2004

Lo scorso 23 gennaio è scaduto il termine per l’adozione dei decreti legislativi di riforma dell’organizzazione di ministeri ed enti, ai sensi della l. 137/2002, che di fatto realizzava una “riapertura dei termini” della l. 59/97.
Per quanto riguarda i ministeri, in attuazione di tale previsione sono stati emanati 9 decreti legislativi, che hanno riformato l’organizzazione delle seguenti amministrazioni: ambiente, attività produttive, beni culturali, comunicazioni, economia, infrastrutture, interno e welfare. Ai decreti legislativi, che hanno sostanzialmente novellato il d.lgs. 300/99, ridefinendo le funzioni e individuando il modello organizzativo (con specificazione del numero massimo di dipartimenti o direzioni generali), stanno in questi mesi seguendo i relativi regolamenti di organizzazione, cui è demandata l’individuazione analitica delle funzioni di dipartimenti e direzioni generali.
Di seguito si analizzeranno brevemente le principali iniziative realizzate od in corso di completamento. Si evidenzieranno, in particolare, le linee di tendenza che sembrano emergere, tra le quali la preferenza per il modello di organizzazione per direzioni generali rispetto a quella per dipartimenti ed il ruolo sempre più rilevante svolto dagli uffici di diretta collaborazione.
Si accennerà, inoltre, all’evoluzione dell’organizzazione dell’amministrazione periferica dello Stato e delle agenzie, in primo luogo quelle fiscali. Infine, si svolgeranno alcune considerazioni sulle possibili problematiche derivanti dagli interventi realizzati, in primo luogo sul piano dei rapporti tra politica ed amministrazione, e sulle possibili ulteriori prospettive di riforma.

di Giovanni Savini


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