Nell’agosto 2003 il Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione, presieduto dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Stanca, ha approvato il progetto, elaborato dal Ministero della Giustizia d’intesa con quello dell’Interno, per la trasformazione degli atti che la Polizia dello Stato invia alle Procure della Repubblica dal formato cartaceo a quello elettronico.
Il progetto è finanziato con i fondi del Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione e si avvale del Centro Tecnico della Presidenza del Consiglio. Lo scopo è la costruzione di un’apposita infrastruttura informatica che consenta la comunicazione elettronica degli atti attinenti alla notizia di reato (stimati in oltre 3 milioni ogni anno), che la Polizia di Stato redige e deve inoltrare agli uffici territoriali competenti della Procura della Repubblica al fine dell’instaurazione del procedimento penale(art. 331 Codice di Procedura Penale).
Una volta giunta in formato elettronico, la comunicazione di reato entrerà a pieno titolo a far parte del fascicolo processuale e, esaurite le vari fasi giudiziarie, sarà conservata in un archivio che così potrà essere agevolmente digitalizzato.
Nel 2004 l’iniziativa è stata elaborata tramite Re.Ge., afferente alla gestione dell’iter processuale del procedimento, dalla ricezione della notizia di reato alla emissione della sentenza definitiva.
Il 20 giugno 2005 il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha firmato le comunicazioni che danno il via ad una serie di progetti per sostituire con la posta elettronica certificata la trasmissione manuale degli avvisi di reato da parte delle Forze dell’ordine (sono coinvolti Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato) a 77 Procure della Repubblica situate nel meridione. E’ il primo di una serie di progetti, seguito dal CNIPA, e finanziato con 14,8 milioni di euro che rientrano nel progetto cd. “Progetto @P@” che mira alla diffusione delle comunicazioni elettroniche nella pubblica amministrazione.