Poteri regolatori, giusto procedimento e legittimazione democratica

02.10.2008

In uno scritto del 1995 Franco Pugliese con la capacità e la passione civile che gli erano peculiari, riusciva ad unificare i temi delle carte dei servizi, dei controlli interni e dell’autorità di regolazione dei servizi pubblici essenziali. Alla base di essi veniva rinvenuto quale denominatore comune la qualità della vita, valorizzata dalla più recente legislazione al punto da potersi configurare un «diritto alla qualità della vita». Questo diritto ha come suo risvolto necessario la pretesa ad una amministrazione che «si faccia “servizio”». In essa, l’organizzazione – la cui stessa legittimità dipende ormai dall’osservanza dei canoni di efficienza e razionalità discendenti dall’art. 97 Cost. – rappresenta il momento privilegiato per l’affermazione del nuovo interesse legittimo, inteso con Giorgio Berti come «il rispetto della persona».
Questa ed altre appropriate citazioni conferiscono respiro culturale ad una serie di rilievi in ordine agli istituti esaminati, assai pertinenti specie in tema di autorità amministrative indipendenti

di Nino Longobardi


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