In seguito all’adozione della legge 1 agosto 2006, n. 242 recante abrogazione delle norme in materia di partecipazioni in società operanti nel settore dell’energia elettrica e del gas naturale, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 182 del 7 agosto 2006, la Commissione CE ha deciso di chiudere la procedura d’infrazione aperta contro l’Italia per il mancato adeguamento alla sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 2 giugno 2005.
Con tale pronuncia, infatti, i giudici comunitari avevano stabilito che la normativa nazionale – ora abrogata dalla legge 242/2006 – che prevedeva la sospensione automatica dei diritti di voto legati a partecipazioni superiori al 2% del capitale di società italiane dei settori dell’elettricità e del gas, nel caso di partecipazioni acquisite da imprese pubbliche non quotate in borsa e detentrici di una posizione dominante sul loro mercato nazionale, violasse le norme del trattato CE sulla libera circolazione dei capitali di cui all’articolo 56 del Trattato CE.
Approfondimenti sulla questione possono essere reperiti sul sito della Commissione – Rappresentanza in Italia all’indirizzo: http://europa.eu.int/italia/news/10e3c9b3b45.html