Sono ammissibili ordini del giorno relativi ad un provvedimento, dopo che su quest’ultimo sia stata posta la questione di fiducia?

24.09.2003

Sempre nel corso dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge in materia di quote-latte (A.C. 3841) – sedute del 7 e 8 maggio –  l’onorevole Boccia (Margherita, DL-l’Ulivo) chiede alla Presidenza di precisare quali siano i margini e le  relative modalità procedurali per la presentazione di ordini del giorno, dopo che sul provvedimento sia stata posta la questione di fiducia da parte del Governo.
La Presidenza ricorda che l’articolo 88 del regolamento prevede che possano essere presentati ordini del giorno nel corso della discussione degli articoli. Nel caso di posizione della questione di fiducia su un emendamento non si aprono ulteriori fasi di votazione degli emendamenti, ma si passa senz’altro alla votazione sulla questione di fiducia, previe relative dichiarazioni di voto, procedendosi successivamente al voto finale.  In via a generale non sono quindi da ritenersi ammissibili ordini del giorno, dal momento che l’articolo 85, ai commi 1 e 2, definisce con esattezza la fase di discussione degli articoli, consistente negli interventi sull’articolo e nella contestuale illustrazione degli emendamenti.
Ricorda tuttavia che in alcuni casi (vedasi precedenti delle sedute del 29 aprile 1997 e del 22 gennaio 1998), pur essendo esaurita la fase dell’esame degli articoli, a seguito della posizione della votazione della questione di fiducia, sono stati ritenuti in via eccezionale ammissibili alcuni ordini del giorno in considerazione del loro avvenuto preannuncio nel corso del dibattito. Nella seduta del 29 ottobre 1996 la Presidenza ha peraltro affermato che la posizione della questione di fiducia tra il fa venir meno la possibilità di ritirare l’emendamento e di trasformarlo in ordine del giorno.

a cura di Piero Gambale