In una segnalazione inviata all’A.T.O. 1- Palermo, al Presidente della Regione Sicilia, al Governo ed alla Procura della Corte dei Conti, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha rilevato che il bando di gara per l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato (SII) A.T.O. 1 di Palermo ha «gravemente violato i più elementari principi in materia di tutela della concorrenza ed efficienza dell’attività amministrativa».
Nella segnalazione del Garante sono infatti evidenziare le profonde distorsioni concorrenziali risultanti dalla predisposizione e svolgimento della gara per l’affidamento del servizio idrico integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale 1 – Palermo.
Più nello specifico, è stato osservato come la previsione contenuta nel bando di gara in base alla quale all’ente gestore vengono affidati in misura pari al 70% gli appalti di lavori connessi alla gestione stessa, ha causato una forte restrizione della concorrenza, vista la quota residuale del numero e dell’importo dei lavori da mettere successivamente a gara ed ha, nella sostanza, determinato «l’elusione delle procedure ad evidenza pubblica per l’affidamento dei lavori legati al SII».
In riferimento all’utilizzo dello strumento del raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) nella procedura selettiva, l’AGCM – richiamando il proprio orientamento secondo cui occorre sempre verificarne l’idoneità concorrenziale in concreto, trattandosi di una modalità di partecipazione alle gare che può determinare una diminuzione del grado di concorrenza se viene utilizzato per consentire a soggetti, che sarebbero in grado di partecipare anche autonomamente, di presentarsi insieme ad altri soggetti propri rivali, diminuendo così artificiosamente l’effettività ed estensione della competizione –, ha osservato come nel caso di specie, non risultava essere stato verificato con gli accorgimenti opportuni che il ricorso a tale strumento potesse evitare di dar luogo al «formarsi di un vasto accordo tra soggetti concorrenti».
Del pari critica, è stata la posizione espressa dall’AGCM in relazione ad un’altra anomalia riscontrata nel disegno dalla procedura di gara. Il bando, infatti, contemplava la possibilità – poi effettivamente concretizzatasi con deliberazione adottata successivamente all’aggiudicazione provvisoria della gara – di operare lo scorporo dell’intero territorio del Comune di Palermo dalla gestione del SII nell’A.T.O. Palermo.
Ad avviso dell’AGCM, tale situazione ha determinato una rilevante incertezza sulla possibile futura diminuzione dell’ambito operativo posto a gara, ed ha causato gravi alterazioni del processo concorrenziale disincentivando la stessa partecipazione alla gara da parte dei soggetti potenzialmente interessati alla procedura selettiva.
Infine, l’Autorità, rilevando che l’approvazione del bando di gara, del piano d’ambito ottimale e della convenzione di gestione con il soggetto gestore era stata affidata dal Presidente della Regione (in qualità di Commissario Delegato per l’Emergenza Idrica) ad un commissario ad acta che, per l’intera durata dell’incarico, aveva ricoperto contemporaneamente la carica di consigliere di amministrazione di una delle società che poi hanno partecipato al RTI risultato aggiudicatario della gara, ha ravvisato l’opportunità di richiamare gli enti competenti «ad evitare, per evidenti ragioni di opportunità concorrenziale, trasparenza e imparzialità nelle procedure, sovrapposizioni soggettive tra incarichi relativi a procedure di gara a evidenza pubblica e soggetti che intrattengano o abbiano intrattenuto, nell’immediato passato, rapporti di carattere non episodico con imprese anche solo astrattamente interessate alle medesime procedure».
Nel concludere la sua dura reprimenda, l’AGCM auspica che gli organi in indirizzo – nel caso specifico, eventualmente anche nelle forme proprie dell’autotutela amministrativa – assumano iniziative idonee ad assicurare che «le gare per l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato permettano un effettivo confronto concorrenziale, funzionale alla fornitura di servizi di qualità più elevata, evitando al contempo che le procedure di selezione ad evidenza pubblica diventino lo strumento per il perseguimento di obiettivi diversi rispetto a quello dell’efficiente gestione del servizio».
Il testo del documento (AS 387) è reperibile nella sezione Segnalazioni e Pareri del sito dell’AGCM al seguente indirizzo http://www.agcm.it/