Presentati i risultati della ricerca su “Maternità, lavoro, discriminazioni”

21.06.2006

E’ la maternità la causa principale di abbandono del lavoro da parte delle donne: il 13,5 % delle lavoratrici esce dal mercato del lavoro, momentaneamente o definitivamente, dopo la nascita di un figlio. Il 50,5% delle donne che continuano a lavorare affidano i figli ai nonni, solo il 17,7% al nido pubblico, il 11,4% a quello privato. Fanalino di coda le baby sitter, utilizzate nel 9% dei casi. Per conciliare vita privata e lavoro, l’aiuto del partner è percepito come aiuto occasionale dal 41% delle donne. Il part time è una scelta volontaria e pressoché definitiva per quasi il 70% delle donne. Se gli uomini utilizzassero in futuro il part time sarebbe “per fare un altro lavoro”, le donne per “prendersi cura dei figli”. Solo l’11% dei padri si occupa in modo sostanziale dei propri figli in età prescolare.
Sono alcuni dei dati contenuti nel volume “Maternità, lavoro discriminazioni”, realizzato dall’istituto di ricerca ISFOL per conto dell’Ufficio della consigliera nazionale di parità e presentato al pubblico. Nel volume è pubblicata la mappatura dei Comuni che hanno attivato il “Piano territoriale degli orari”, strumento per sostenere le esigenze di conciliazione tra vita, lavoro e famiglia. Il rapporto sarà prossimamente pubblicato sul sito della Consigliera nazionale ma può essere richiesto all’Ufficio stampa ISFOL.

a cura di Paolo Zuddas