Il presiedente provvisorio partecipa alla votazione per eleggere il presidente del Senato?

19.05.2006

Nella prima seduta dell’Assemblea del Senato della XV legislatura, tenutasi il 28 aprile 2006, presieduta dal sen. Scalfaro ai sensi dell’art. 2, primo comma, del Regolamento, lo stesso presidente provvisorio, alla fine della chiama dei senatori per la votazione relativa all’elezione del presidente del Senato, ha abbandonato il proprio scranno e, dopo averlo annunciato all’Assemblea, ha preso parte anch’egli alla votazione.
Alla ripresa pomeridiana della seduta è intervenuto il sen. Castelli, il quale ha segnalato come esistano precedenti in analoghe situazioni in cui il presidente provvisorio non aveva partecipato al voto: in tal senso le sedute inaugurali della VII Legislatura (sen. Parri), della VIII Legislatura (sen. Nenni) e della IX Legislatura (sen. Ravera).
Il presidente provvisorio ha risposto ricordando gli orientamenti più recenti dei senn. De Martino e Taviani che, rispettivamente nelle sedute inaugurali della XIII e della XIV legislatura, avevano preso parte al voto: il suo comportamento, pertanto, era da ritenersi in linea con l’interpretazione che da ultimo era stata fornita.
Nelle votazioni successive il presidente provvisorio ha continuato a partecipare al voto.

La partecipazione al voto da parte del presidente provvisorio non è stata in nessun caso determinante ai fini del raggiungimento (o del mancato raggiungimento) del quorum richiesto per l’elezione del presidente.
Dal punto di vista dei precedenti richiamati, si segnala che il sen. De Martino aveva presieduto, in qualità di presidente provvisorio, anche le sedute inaugurali della XI e della XII legislatura e, mentre nella prima occasione non aveva partecipato al voto, nella seduta inaugurale della XII legislatura, la prima in cui il Senato era stato eletto con la legge elettorale prevalentemente maggioritaria, aveva adottato un orientamento opposto
.

a cura di Giovanni Piccirilli