Il riferimento alle “opposizioni” nella composizione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica comporta la necessaria presenza di parlamentari di tutti i gruppi di opposizione?

04.09.2008

In relazione ad una richiesta avanzata dall’onorevole Vietti (Udc) in sede di Conferenza dei capigruppo volta a porre rimedio alla mancata rappresentanza del gruppo parlamentare dell’Udc in seno al Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), l’onorevole Volontè, nella seduta del 14 maggio 2008, chiede di convocare la Giunta per il regolamento al fine di interpretare il comma 1 dell’articolo 30 della legge 3 agosto 2007, n. 124, istitutiva del medesimo Comitato.
La Presidenza ricorda in primo luogo che non spetta alla Giunta per il regolamento il compito di interpretare la suddetta legge; la Presidenza si sofferma poi sui criteri che la legge individua in ordine alla composizione del suddetto comitato: a) quello della rappresentanza paritaria tra l’opposizione e la maggioranza; b) quello della proporzionalità rispetto alla costituzione dei gruppi parlamentari (compatibilmente con la ridotta composizione dell’organo – dieci componenti (cinque senatori e cinque deputati) – desunta sulla base di una semplice operazione aritmetica che tiene conto dei quozienti di ciascun gruppo, complessivamente considerato tra la Camera ed il Senato.
Alla luce di tali considerazioni, non può pertanto ritenersi plausibile un’interpretazione del termine “opposizioni” volta ad includere tutti i gruppi di opposizione all’interno del Comitato: interpretazione che non trova riscontro né se si tiene conto dei lavori preparatori della legge istitutiva del Copasir, né tantomeno se si richiamano i precedenti della XV legislatura relativi, in particolare, alla composizione del Comitato per la legislazione. Un ulteriore e decisivo argomento è desumibile dalla formulazione di altre leggi istitutive di organi bicamerali che – laddove hanno voluto temperare il principio della proporzionalità con l’obbligo di rappresentanza di tutti i Gruppi – hanno recato esplicite e non equivocabili disposizioni in tal senso (è il caso della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e della Commissione parlamentare per l’infanzia).
Della questione sollevata, e della risposta data, il Presidente della Camera informa comunque la Giunta per il regolamento, nella seduta del 21 maggio 2008, pur ribadendo che essa non rientra nella competenza della Giunta medesima.

a cura di Piero Gambale