Nel corso della seduta della Camera dei deputati del 29 ottobre 2008, durante l’esame del ddl recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia (A.C. 1441-ter-A; collegato alla finanziaria), gli onorevoli Giachetti (PD) e Lulli (PD) chiedono spiegazioni sulle dichiarazioni di inammissibilità relative agli emendamenti da loro presentati, espresse dal Presidente di Assemblea a norma dell’articolo 123-bis del regolamento tenuto conto del parere espresso dalla V Commissione (Bilancio), in quanto recano nuovi e maggiori oneri finanziari non coperti o in quanto privi di idonea quantificazione e copertura,.
Rispondendo a tale richiesta, forniscono delucidazioni in merito l’onorevole Giudice (PDL) e l’onorevole Gibelli (LN), rispettivamente vicepresidente della V Commissione e presidente della X Commissione: il primo, rinviando al parere dato dal rappresentante del Governo, segnala che quest’ultimo potrebbe modificare il parere stesso; il secondo ricorda invece che è la Presidenza a comunicare in via definitiva l’ammissibilità o meno delle proposte emendative, sentito il parere della Commissione bilancio.
Dopo un intervento del sottosegretario Urso, gli onorevoli Quartiani (PD) e Volontè (UDC), intervenendo per un richiamo al regolamento, chiedono alla Presidenza di chiarire a chi spetti la prerogativa in questione: la Presidenza ribadisce che a lei spetta dichiarare l’inammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge collegati, ma pur sempre in esito ad un processo nel quale si avvale del parere della Commissione bilancio che, a sua volta, tiene conto delle indicazioni del Governo.
Chi decide dell’ammissibilità delle proposte emendative ai disegni di legge collegati?
09.02.2009