Chi decide dell’ammissibilità delle proposte emendative ai disegni di legge collegati?

09.02.2009

Nel corso della seduta della Camera dei deputati del 29 ottobre 2008, durante l’esame del ddl recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia (A.C. 1441-ter-A; collegato alla finanziaria), gli onorevoli Giachetti (PD) e Lulli (PD) chiedono spiegazioni sulle dichiarazioni di inammissibilità relative agli emendamenti da loro presentati, espresse dal Presidente di Assemblea a norma dell’articolo 123-bis del regolamento tenuto conto del parere espresso dalla V Commissione (Bilancio), in quanto recano nuovi e maggiori oneri finanziari non coperti o in quanto privi di idonea quantificazione e copertura,.
Rispondendo a tale richiesta, forniscono delucidazioni in merito l’onorevole Giudice (PDL) e l’onorevole Gibelli (LN), rispettivamente vicepresidente della V Commissione e presidente della X Commissione: il primo, rinviando al parere dato dal rappresentante del Governo, segnala che quest’ultimo potrebbe modificare il parere stesso; il secondo ricorda invece che è la Presidenza a comunicare in via definitiva l’ammissibilità o meno delle proposte emendative, sentito il parere della Commissione bilancio.
Dopo un intervento del sottosegretario Urso, gli onorevoli Quartiani (PD) e Volontè (UDC), intervenendo per un richiamo al regolamento, chiedono alla Presidenza di chiarire a chi spetti la prerogativa in questione: la Presidenza ribadisce che a lei spetta dichiarare l’inammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge collegati, ma pur sempre in esito ad un processo nel quale si avvale del parere della Commissione bilancio che, a sua volta, tiene conto delle indicazioni del Governo.

a cura di Piero Gambale