In che misura è esercitabile il vaglio presidenziale di ammissibilità sulle proposte emendative che discendono direttamente dal parere del Comitato per la legislazione?

09.03.2009

Nel corso della seduta della Camera dei deputati del 10 febbraio 2009, durante l’esame degli articoli del disegno di legge di “Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e alla Corte dei conti (A.C. 2031 –A)”, la Presidenza ritiene di ammettere alla votazione, in via eccezionale, gli emendamenti Zaccaria 1.50, 3.80 e 9.70 che, pur non essendo stati previamente presentati nelle Commissioni e non essendo riferiti a parti modificate in sede referente (come è previsto che accada per le proposte emendative relative ai disegni di legge cosiddetti “collegati” alla manovra finanziaria – a tale genere appartiene il disegno di legge in questione), sono in ogni caso volti a riprodurre in modo puntuale condizioni o osservazioni contenute nel parere reso dal Comitato per la legislazione.
L’onorevole Zaccaria (PD) interviene evidenziando come tale eccezione relativa alle condizioni o osservazioni del Comitato per la legislazione possa porsi in parallelo con un’interpretazione della Presidenza, che ha consentito di presentare direttamente in Assemblea emendamenti collegati a pareri, condizioni o osservazioni delle Commissioni permanenti: secondo l’onorevole Zaccaria, il deputato che presenta tali emendamenti svolgerebbe “un’attività di servizio” nei confronti dell’Assemblea.
Sono stati, invece, ritenuti irricevibili gli emendamenti che, pur essendo rivolti a recepire rilievi contenuti nel parere del Comitato per la legislazione, sono riferiti a condizioni o osservazioni formulate in modo non puntuale e quindi tali da consentire un significativo margine di discrezionalità.

a cura di Piero Gambale