All’apertura della seduta dell’Assemblea della Camera del 6 maggio 2009, recante al primo punto dell’ordine del giorno la discussione dell’A.C. 2180-A (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), il deputato Bocchino (PDL) ha proposto, a nome del suo gruppo, l’inversione dell’ordine del giorno della seduta, nel senso di passare alla discussione ed approvazione dell’A.C. 2042 (Adesione della Repubblica italiana al Trattato di Prum). La richiesta di inversione è motivata dalla necessità di ricercare, all’interno della maggioranza, una posizione unitaria sul provvedimento, dopo che le sollecitazioni giunte dall’opposizione, da vertici istituzionali e da associazioni di categoria e le modifiche al testo, conseguenti al lavoro delle Commissioni e del Comitato dei diciotto, su questioni rilevanti e dibattute, hanno suggerito un ulteriore approfondimento. Di contro, il deputato Bressa (PD) formula la proposta di rinvio del provvedimento in Commissione, affinché, in quella sede, si possano garantire la necessità di un approfondimento sul testo e la soddisfazione delle sollecitazioni richiamate. A suo avviso, la motivazione sottesa alla proposta di inversione dell’ordine del giorno non è tanto, o non solo, quella di approfondire la discussione su problemi emersi dal testo, ma, piuttosto, quella di verificare la compattezza della maggioranza, compattezza che la posizione della questione di fiducia sul provvedimento è in grado di accertare. Del resto, è significativa la convocazione del Consiglio dei Ministri sul punto. La Presidenza di turno decide di procedere prima alla discussione della proposta di inversione dell’ordine del giorno, poi, qualora la stessa venga bocciata, alla discussione e votazione della proposta di rinvio in Commissione. Intervenendo sull’ordine dei lavori, il deputato Giachetti (PD) solleva l’obiezione per cui va votata prioritariamente la proposta di rinvio in Commissione del provvedimento e, nel caso in cui il rinvio non venga accolto, la richiesta di inversione dell’ordine del giorno. A suo avviso, la discussione ha luogo sul progetto di legge, posto al primo punto dell’ordine del giorno, del quale si chiede il rinvio in Commissione; inoltre, un voto favorevole all’inversione dell’ordine del giorno farebbe perdere di significato al voto sul rinvio in Commissione di un provvedimento ormai non più in esame. La Presidenza conferma di dover procedere logicamente prima all’inversione dell’ordine del giorno, e, quindi, eventualmente, entrare nella discussione relativa al provvedimento, alla quale attiene la proposta di rinvio in Commissione. Sulle modalità regolamentari con le quali procedere, il deputato Quartiani (PD), interpretando la decisione della Presidenza nel senso di ritenere la proposta di rinvio in Commissione non in contrapposizione con la proposta di inversione dell’ordine del giorno, chiede di procedere comunque, indipendentemente dall’esito della votazione della proposta di inversione dell’ordine del giorno, alla votazione sulla richiesta di rinvio. Richiamando l’articolo 86, comma 7, delrRegolamento, chiede che i relatori esprimano il parere su entrambe le proposte formulate, essendo, in particolare, quella di inversione dell’ordine del giorno una proposta che incide non solo sulle modalità organizzative, ma anche su quelle riguardanti il merito del provvedimento, sul quale eventuali modifiche della maggioranza, senza il passaggio in Commissione, precluderebbero all’opposizione di intervenire. La Presidenza non accoglie l’interpretazione proposta e ritiene che, all’interno dell’ordine del giorno della seduta, le proposte di inversione dello stesso abbiano la precedenza: la decisione sul rinvio in Commissione del provvedimento all’esame dell’Aula si pone solo quando si passi alla fase di discussione sul medesimo.
Una proposta di inversione dell’ordine del giorno va votata prima della proposta di rinvio in Commissione?
18.05.2009