Il Ministro della Solidarietà sociale, il 29 novembre scorso, ha illustrato al Consiglio dei Ministri le linee portanti del Piano italiano di azione sulle droghe, segnalando che il provvedimento – che colma un grave ritardo rispetto alle politiche dell’Unione Europea su questa materia – è anche il risultato di una larghissima partecipazione di Regioni, Province e Comuni.
In particolare, tra le diverse opzioni possibili sulla durata del primo piano italiano, la scelta si è orientata su quella annuale (2008), al fine di giungere al termine dell’anno e di riagganciare la cadenza quadriennale (2009 – 2012) del piano di azione dell’Unione Europea. Ulteriore caratteristica del Piano è la partecipazione alla sua costruzione dei rappresentanti di tutte le istituzioni competenti per tematica. Si ipotizza, inoltre, di sottoporre le proposte e le caratteristiche generali del piano all’attenzione della società civile, al fine di raccogliere pareri, commenti, critiche e proposte da sottoporre di nuovo alle istituzioni responsabili per un’eventuale adozione, quando in linea con le scelte delle stesse istituzioni. Al fine di procedere all’elaborazione del piano, è stato quindi composto un apposito Tavolo di lavoro al quale sono stati chiamati rappresentanti delle istituzioni impegnate nelle azioni e così identificati: Ministero della solidarietà sociale; Ministero della salute; Ministero dell’interno; Ministero della pubblica istruzione; Ministero degli affari esteri; Ministero della giustizia; Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive; Dipartimento per le politiche della famiglia; 3 rappresentanti regionali per l’area della salute (identificati dal coordinamento tematico delle Regioni); 3 rappresentanti regionali per l’area delle politiche sociali (identificati dal coordinamento tematico delle Regioni); ANCI; UPI. Alle attività del Tavolo hanno, inoltre, partecipato i rappresentanti del Dipartimento per gli affari regionali e del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato. È stato, inoltre, chiesto il contributo e la presenza di rappresentanti dell’Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze (OEDT –EMCDDA), al fine di poter usufruire dell’esperienza accumulata nel processo di revisione dello stesso piano di azione europeo e del monitoraggio di diversi piani nazionali.
Pubblicato il Piano italiano di azione sulle droghe
08.01.2008