Le norme in materia di immigrazione contenute nella legge 24 luglio 2008, n. 125, di conversione del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92

22.09.2008

Il 25 luglio 2008 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 173 la legge n. 125 del 24 luglio 2008, con cui è stato convertito, con modifiche, il decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica”.
Tra le principali novità previste in materia di immigrazione, la nuova legge introduce l’aggravante della clandestinità, prevedendo un  terzo della pena in più per chi commette un reato mentre si trova irregolarmente in Italia.In particolare, i centri di permanenza temporanea cambiano nome, diventando  “Centri di identificazione ed espulsione” (CIE).

Sono previste, inoltre, pene più severe (da 1 a 6 anni di reclusione) per chi dichiara false generalità oppure altera parti del proprio corpo per non farsi identificare.

Nei tribunali, si dovrà dare priorità, tra gli altri, ai processi per delitti commessi violando il Testo unico sull’immigrazione ed il giudice dovrà ordinare l’espulsione degli stranieri (extra UE e comunitari) condannati a pene superiori a due anni (prima erano 10).

Per chi, al fine di trarne ingiusto profitto, affitta la casa o altro immobile ad uno straniero senza permesso di soggiorno è prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni, nonché, dopo la condanna definitiva, la confisca dell’immobile (salvo che appartenga a persona estranea al reato). Le somme di denaro ricavate dalla vendita, ove disposta, dei beni confiscati verranno destinate al potenziamento delle attività di prevenzione e repressione dei reati in tema di immigrazione clandestina.

Pene severe sono stabilite anche per chi offre lavoro agli irregolari: il testo prevede di colpire i datori di lavoro con la reclusione da sei mesi a tre anni (oggi c’è l’arresto da tre mesi a un anno) e con una multa di cinquemila euro per ogni lavoratore trovato in posizione irregolare.

Vengono infine riconosciuti più poteri ai sindaci per mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica: potranno ad esempio segnalare alla polizia o all’autorità giudiziaria la condizione di irregolarità di uno straniero perché venga espulso.


a cura di Paolo Zuddas