La Commissione ha pubblicato un documento di consultazione sul futuro quadro regolamentare che sarà applicato agli aiuti di Stato al servizio pubblico di radiodiffusione.
Scopo del documento di consultazione è quello di offrire agli Stati membri ed a tutti gli stakeholder interessati la possibilità di esprimere la propria posizione in ordine ad una possibile modifica della Comunicazione della Commissione relativa all’applicazione delle norme sugli aiuti di Stato al servizio pubblico di radiodiffusione (2001/C 320/04) del 2001.
In tale Comunicazione sono forniti orientamenti su come la Commissione conduce la valutazione di compatibilità dell’attribuzione di aiuti di Stato al servizio pubblico di radiodiffusione in base all’articolo 86, para 2 del Trattato ed al Protocollo interpretativo sul sistema di radiodiffusione pubblica, allegato al trattato CE (cd. Protocollo di Amsterdam).
Ad avviso della Commissione, infatti, nel contesto attuale appare opportuno operare un aggiornamento della Comunicazione del 2001 in modo da tener conto dell’esperienza acquisita dalle indagini individuali e dei chiarimenti forniti dalla prassi decisionale successiva al 2001 aumentando la trasparenza e la certezza del diritto.
La Commissione rileva altresì come vi siano anche stati mutamenti nel contesto giuridico (ad esempio, la decisione della Commissione e la disciplina comunitaria sui pagamenti a titolo di compensazione degli obblighi di servizio pubblico[1] e il riesame della direttiva sulla televisione senza frontiere, la direttiva sui servizi di media audiovisivi – cd. Direttiva AVMS)[2] che rendono necessario un aggiornamento dell’attuale quadro normativo.
Inoltre, sviluppi intervenuti sui mercati per effetto della digitalizzazione e della convergenza dei media impongono un’analisi attenta ed eventualmente un ulteriore sviluppo delle norme esistenti.
L’obiettivo della Commissione consiste dunque nell’elaborare un quadro normativo adeguato per il futuro finanziamento del servizio pubblico di radiodiffusione in un contesto di nuovi media. Ciò dovrebbe tener conto dell’importanza del servizio pubblico di radiodiffusione e della necessità di un sostegno pubblico da un lato, nonché degli eventuali effetti negativi sulla concorrenza, dall’altro.
I principi cui dovrà ispirarsi la nuova disciplina sono quelli di trasparenza, proporzionalità e responsabilità. Le nuove norme dovranno, inoltre, garantire l’equilibrio tra la necessità di avere requisiti sufficientemente chiari e precisi a livello UE e la libertà degli Stati membri di concepire i propri sistemi di servizio pubblico di radiodiffusione secondo le rispettive tradizioni giuridiche conformemente al Protocollo di Amsterdam e di effettuare le proprie scelte circa le modalità di attuazione dei requisiti fissati nella Comunicazione.
Ulteriori informazioni sul documento di consultazione in materia di servizio pubblico di radiodiffusione possono essere reperite al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/comm/competition/state_aid/reform/reform.cfm
[1] Si vedano, in proposito: la Decisione della Commissione del 28 novembre 2005 riguardante l’applicazione dell’articolo 86, paragrafo 2, del trattato CE agli aiuti sotto forma di compensazione degli obblighi di servizio pubblico, concessi a determinate imprese incaricate della gestione dei servizi di interesse economico generale (GU L 312 del 29 novembre 2005) e la Disciplina comunitaria degli aiuti di Stato concessi sotto forma di compensazione degli obblighi di servizio pubblico (GU C 297 del 29 novembre 2005).
[2] Direttiva 2007/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2007, che modifica la direttiva 89/552/CEE del Consiglio relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti l’esercizio delle attività televisive, Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, 18 dicembre 2007, L 332/27. Nella direttiva AVMS si afferma infatti «che l’adempimento della missione delle emissioni di servizio pubblico deve continuare a beneficiare del progresso tecnologico. La coesistenza di fornitori pubblici e privati di servizi audiovisivi è una caratteristica che distingue il mercato dei media audiovisivi europeo».