La Corte conferma la decisione della Commissione sull’incompatibilità con il mercato comune degli aiuti a favore del settore bancario italiano

13.02.2006

Corte di Giustizia delle Comunità europee C-66/02 e C-148/04, Italia/Commissione.

Il 15 dicembre 2005 la Corte di Giustizia si è pronunciata sul ricorso presentato dall’Italia contro la decisione della Commissione europea dell’11 dicembre 2001 (decisione 2002/581/Ce, GU 2002, L 184, p. 27), la quale ha dichiarato incompatibile il regime di aiuti di Stato istituito dalla normativa italiana sulle fondazioni di origine bancaria (decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153, attuativo della delega al governo prevista dalla legge 23 dicembre 1998, n. 461 per il riordino della disciplina civilistica e fiscale degli enti conferenti di cui all’art. 11, n. 1, del decreto legislativo 20 novembre 1990, n. 356) con il mercato comune.
La Corte ha respinto il ricorso, sottolineando che gli aiuti possono incidere sugli scambi tra gli Stati membri e falsare la concorrenza e concludendo che la legge italiana adottata in esecuzione della decisione della Commissione (decreto-legge 24 dicembre 2002, n. 282, recante disposizioni urgenti in materia di adempimenti comunitari e fiscali, di riscossione e di procedure di contabilità, convertito in legge 21 febbraio 2003, n. 27) è compatibile con le disposizioni comunitarie in materia di aiuti di Stato e con i principi di tutela del legittimo affidamento, di certezza del diritto e di proporzionalità.

Il testo integrale della sentenza si trova sul sito della Corte: http://curia.eu.int/jurisp/cgi-bin/form.pl?lang=it

a cura di Cristina Naso