Sanità territoriale: i tagli delle Regioni e le iniziative per migliorare l’efficienza

20.10.2009

Per contenere la spesa sanitaria, le Regioni hanno attuato a macchia di leopardo svariati progetti, che vanno dal risparmio energetico, ai ticket antisprechi per chi non si presenta ad una visita prenotata o non ritiri i referti, dall’istituzione del farmacista di corsia (con risparmi del 40% sulle spese dei medicinali), a nuove gestioni delle polizze assicurative. Tagli anche per spese postali con risparmi fino del 92%. L’impiego dell’hi-tech è risultato in un importante contributo alla riduzione del deficit: la telemedicina per il monitoraggio dei pazienti cronici, la semplificazione burocratica per l’invio dei referti online, la semplificazione amministrativa per la gestione di acquisti e gare online e l’integrazione di dati (la cartella clinica online). Identica la via percorsa nelle Regioni commissariate che, razionalizzando la spesa su farmaci, personale, posti letto, beni e servizi stanno raccogliendo i primi risultati con risparmi come i 300 milioni di euro in Sicilia e i 50 milioni in Molise. Inoltre la Sanità territoriale punta all’efficienza con iniziative sperimentali: come le Case della salute, dove i cittadini trovano medico di famiglia, specialista, infermiere, farmacia e servizi del distretto; o come i Punti di primo soccorso gestiti dai sanitari della guardia medica o del 118 a cui rivolgersi per le emergenze non gravi ed evitare intasamenti dei pronto soccorso. Anche i generalisti si organizzano in team, lavorando in rete per seguire i pazienti diabetici o cardiopatici. Emilia Romagna, Lombardia, Umbria, Toscana e Veneto fanno da apripista nella riforma del sistema con progetti di nuclei di cure primarie per collegare ed offrire una gamma più ampia di servizi di migliore qualità.

a cura di Gabriele Ghirlanda