Nel rispetto del Codice dei Contratti pubblici, con la legge 16 aprile 2019 n. 16 la Regione Toscana interviene per promuovere la qualità del lavoro e la buona impresa nel settore degli appalti in ambito regionale. Nell’ottica di favorire le micro, piccole e medie imprese negli appalti di forniture e servizi di importo superiore alla soglia comunitaria, viene previsto che le stazioni appaltanti, nel provvedimento di indizione della gara, esplicitino la motivazione della mancata suddivisione dell’appalto in lotti. Sono, inoltre, indicati gli elementi ‘premianti’ che possono formare oggetto di valutazione dell’offerta: nello specifico, il riferimento è alle misure di agevolazione per la partecipazione delle micro e piccole imprese; negli appalti che comportino l’impiego diretto di lavoratori, rilevano le misure per l’inserimento lavorativo di lavoratori con disabilità assunti oltre gli obblighi previsti dalla legge n. 68/99, lavoratori con oltre ventiquattro mesi di anzianità di disoccupazione e lavoratori in cassa integrazione; è, inoltre, previsto che nelle procedure di affidamento di servizi, le stazioni appaltanti possano considerare anche le misure adottate per il riassorbimento del personale impiegato dall’appaltatore uscente o per il mantenimento dei diritti, dell’anzianità di servizio, del regime giuridico e delle condizioni retributive di provenienza dei lavoratori impiegati dall’appaltatore uscente.