Effetti dell’abuso di posizione dominante sui consumatori: spunti di riflessione – Resoconto Convegno organizzato dall’Associazione Elena Messina in collaborazione con l’Associazione Laureati LUISS.

24.05.2014

Roma, LUISS Guido Carli, Aula Magna Facoltà di Giurisprudenza, via Parenzo n. 11.

Il 21 novembre 2013 si è svolto, presso l’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università LUISS Guido Carli, un Convegno intitolato “Effetti dell’abuso di posizione dominante sui consumatori: spunti di riflessione”, organizzato dall’Associazione Elena Messina in collaborazione con l’Associazione Laureati LUISS.

Il titolo Convegno prende spunto dalla tesi di laurea della Dottoressa Elena Messina, prematuramente scomparsa, e alla cui memoria è stata dedicata l’Associazione Elena Messina presieduta dal fratello Francesco e sostenuta da amici e colleghi. Attraverso tale incontro gli organizzatori non solo hanno voluto rendere omaggio ad una persona meritevole e dedita con passione alla sua professione, ma anche elogiarne l’elaborato conclusivo dei sui studi in Giurisprudenza, pubblicato dalla LUISS University Press come tributo al suo percorso scientifico e professionale. In particolar modo, l’argomento scelto e l’impostazione comparativa tra gli orientamenti della normativa antitrust americana ed europea, seguita nella trattazione dello stesso, hanno permesso di mettere in evidenza una tematica di estrema attualità ed interesse per la disciplina della concorrenza, quale gli effetti sul consumatore degli interventi antitrust, con specifico riferimento alla fattispecie di abuso di posizione dominante. Difatti, nella sua tesi, dall’indicativo titolo “L’efficienza e il benessere dei consumatori nella valutazione dell’abuso di posizione dominante: USA-EU a confronto”,  la Dottoressa Messina confronta, sulla base dei concetti di efficienza e benessere dei consumatori, i diversi approcci seguiti dal diritto antitrust americano ed europeo nell’analisi delle condotte anticoncorrenziali poste in essere da imprese in posizione dominante sul mercato.

In seguito agli interventi introduttivi del Vice-Presidente dell’Associazione Laureati LUISS, del Presidente dell’Associazione Elena Messina, dell’Avvocato Roberto D’Alfonso, presso il cui studio legale la Dottoressa Messina aveva svolto un tirocinio, e del Prorettore alla Didattica dell’Università LUISS Roberto Pessi, prendono la parola i relatori invitati. Coordinatore del Convegno è il Professor Fabrizio Maimeri  (Università G. Marconi).

Il primo ad intervenire è Antonio Mancini (AGCM- responsabile Direzione Credito- Direzione Generale per la Tutela del Consumatore) il quale, nel corso del suo contributo, affronta molteplici tematiche. In primo luogo, si sofferma sulle competenze dell’Autorità Antitrust in materia di tutela del consumatore affermando che, originariamente, la tutela della concorrenza era considerata come legata a valori sociali, a valori di tutela dei concorrenti, a valori di tutela del mercato e soltanto indirettamente c’era un beneficio per i consumatori. In poche parole, ci si occupava principalmente della tutela del mercato, della tutela dei concorrenti e solo implicitamente del consumer welfare. Successivamente, questo approccio è stato abbandonato e anche il consumatore è stato messo al centro degli interventi antitrust, prestando particolare al beneficio dei consumatori derivante dagli interventi antitrust. Di conseguenza, ha acquisito sempre maggior rilievo, nelle valutazioni dell’Autorità, l’analisi svolta dalla nuova figura del Chief Economist e, quindi, l’analisi economica del diritto e il cosiddetto effect-based approach. In secondo luogo, in merito al confronto tra la disciplina antitrust americana ed europea, sostiene che nell’ambito dell’Unione Europea, l’Autorità Antitrust italiana è spesso citata come esempio di best practice in relazione alle sinergie che può cercare di sviluppare fra tutela della concorrenza e tutela del consumatore. Infine, ricordando il periodo in cui la Dottoressa Messina ha svolto un praticantato presso la Direzione per la Tutela del Consumatore, afferma che esso è stato contrassegnato da una grande attenzione nei confronti di una delle principali novità della disciplina in materia di pratiche commerciali sleali, ossia il passaggio dalla semplice analisi della comunicazione commerciale, quindi della pubblicità, all’analisi delle pratiche aggressive, delle pratiche di natura comportamentale che spesso hanno effetti non solo di tipo consumeristico, ma anche concorrenziale. L’esempio più emblematico di pratica aggressiva avente altresì un impatto anticompetitivo è quello degli ostacoli alla contendibilità del cliente, alla mobilità del consumatore. Difatti, in quel periodo molti sono stati gli interventi dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in materia di pratiche commerciali scorrette.

Alessandro Noce (AGCM- Responsabile Direzione Energia e Industria di Base- Direzione Generale per la Concorrenza) ritiene che nella tesi della Dottoressa Messina l’analisi comparativa tra il diritto antitrust americano e quello europeo sia affrontata con grande dovizia di particolari e da varie prospettive, oltre che da quella giuridica. Prosegue, con riferimento alle tre fattispecie antitrust (abusi, intese e concentrazioni), sostenendo che la maggiore differenza tra le due discipline risiede nella prima, ovvero nell’abuso di posizione dominante, e che tale diversità, a suo avviso, sia riconducibile essenzialmente al contesto economico ed industriale con il quale l’Autorità Antitrust si è trovata a dover fare i conti. Nel sistema Nordamericano, vi era infatti una prevalenza di industrie capitalistiche, non gravate da monopoli legali che si sviluppavano “sui meriti”, in Europa, invece, vi erano industrie che acquisivano posizioni di monopolio in base alle leggi. Dunque, un’industria assolutamente libera e dove molto spesso il monopolio veniva visto come  un vantaggio, una capacità di avere acquisito una posizione sul mercato a fronte di un’industria statale che si andava liberalizzando. Dunque, l’Antitrust Europea per quarant’anni, dagli anni ’50, è stata impegnata essenzialmente nello smantellamento dei monopoli legali, mentre, in America, vi è sempre stata la convinzione che chi acquisiva una posizione di monopolio lo meritava perché aveva sbaragliato la concorrenza in una logica di prevalenza sui meriti, sulle capacità.  A conclusione del suo intervento, riflette sul nuovo rilievo assunto dall’analisi economica del diritto e dalla valutazione degli effetti sul benessere dei consumatori e sui 53 casi di applicazione dell’articolo 102 del TFUE di cui si è occupata, dal 2006 al 2013,  l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, i quali riguardano essenzialmente ex-monopolisti (di questi 53, 5 si riferiscono a casi aeroportuali, 13 sono nel settore dell’energia, 4 farmaceutici , 3 casi ferroviari, 8 su media tv, 6 sulle poste, 4 TLC, 2 servizi ambientali, 2 trasporti marittimi, 6 altro -settore corse ippiche, corse automobiliste).

Il terzo relatore è il Consigliere Angelo Gabbricci (Magistrato amministrativo-TAR Lazio) il quale si sofferma principalmente sull’analisi che, in fase cautelare, il TAR deve effettuare sui provvedimenti emessi dall’Autorità Antitrust al fine di valutarne l’attendibilit. In particolare, trattasi di una giurisdizione singolare sia di legittimità, ma anche di merito per ciò che attiene l’entità della sanzione. In altre parole, il TAR  non è chiamato a riconsiderare le situazioni di abuso o di intesa nella loro effettività, non deve ripetere l’istruttoria, ma deve, di massima, verificare la coerenza, la logicità, la completezza del lavoro svolto dall’Autorità. Nell’effettuare tale valutazione, a suo giudizio, spesso si incontrano molteplici difficoltà dovute alla complessità e all’articolazione del provvedimento stesso e alla relativa povertà di strumenti giuridici a disposizione. Infine, con riferimento alla tesi della Dottoressa Messina, afferma di averne molto apprezzato il taglio economicistico ed il taglio storico, in particolare, l’accento posto sull’evoluzione storica della disciplina antitrust.

Conclude il convegno il Professor Gustavo Olivieri (Ordinario di Diritto Commerciale, LUISS-Guido Carli). Quest’ultimo, ricollegandosi all’intervento del Consigliere Gabbricci, ritiene che in realtà il TAR sia un giudice estremamente competente e specializzato, il quale, in questi anni, ha dato un grande contributo di analisi e definizione dei principi della concorrenza. A suo avviso,  quasi nessun provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è immune da censure dinanzi al TAR, quantomeno in primo grado. Dunque, esso rappresenta indubbiamente una sede più che autorevole e qualificata per valutare l’impatto dei provvedimenti dell’Autorità Antitrust.

 Il proposito che l’Associazione Elena Messina intende perseguire è quello di premiare il merito. Secondo il Professor Olivieri, tale scopo potrebbe tranquillamente essere sia quello dell’Autorità Antitrust che, in particolare, quello del diritto antitrust. In tal caso, ad essere premiato sarebbe il merito delle imprese, quindi del mercato.

Resoconto convegno a cura di Giorgiana Grazioli