La Commissione Europea ha proposto, in data 10 luglio 2013, l’istituzione di un Meccanismo unico di risoluzione delle crisi per l’Unione bancaria (Single Resolution Mechanism) il quale, a sua volta, ultimerebbe il Meccanismo unico di vigilanza (Single Supervisory Mechanism), la cui creazione è stata annunciata il 12 settembre 2012 e che sarà pienamente operativo a partire dalla metà del 2014, in base al quale la Banca Centrale Europea (BCE) sarà l’organo deputato ad esercitare una sorveglianza diretta su tutte le banche nella zona euro e negli altri Stati membri che decideranno di aderire all’Unione bancaria.
Nello specifico, la creazione di detto Meccanismo consentirebbe ad una banca aderente al Single Supervisory Mechanism, ma gravante in serie difficoltà finanziarie, di gestire e risolvere la sua crisi nella maniera più efficiente possibile e con minori costi per i contribuenti e per l’economia reale. Difatti, nonostante la vigilanza rafforzata e i requisiti prudenziali rafforzati, sussiste ancora il rischio che una banca si trovi nella situazione di dover fronteggiare seri problemi di liquidità e solvibilità. A tal fine è necessario che la vigilanza e la risoluzione delle crisi siano allineate ed esercitate allo stesso livello centrale per limitare l’incertezza, nonché per evitare l’assalto agli sportelli e il dilagare della crisi ad altre parti dell’eurozona. Lo stesso Commissario Europeo per il Mercato interno e i servizi, Michel Barnier, ha dichiarato che “(…) garantendo che la vigilanza e la risoluzione delle crisi siano allineate a livello centrale, con il coinvolgimento di tutti i soggetti nazionali pertinenti, e sostenute da adeguate modalità di finanziamento della risoluzione delle crisi, il Meccanismo consentirà di gestire le crisi bancarie in modo più efficiente nell’Unione bancaria e contribuirà a spezzare il legame tra crisi del debito sovrano e banche in difficoltà”.
Secondo quanto riportato nel testo della proposta, una banca sarà posta in risoluzione quando sta fallendo o in via di fallimento, quando nessuna soluzione del settore privato può evitare il fallimento e quando la risoluzione della crisi è d’interesse pubblico perché minaccia la stabilità del sistema finanziario. Per ciò che concerne invece la struttura decisionale del Meccanismo unico di risoluzione, esso comprenderà il Comitato unico di risoluzione delle crisi (Single Resolution Board), le competenti autorità nazionali degli Stati membri aderenti e la Commissione Europea. Oltre al Meccanismo unico di risoluzione è prevista anche l’istituzione di un Fondo unico di risoluzione delle crisi.
Più nel dettaglio, una volta operativo, il suddetto Meccanismo funzionerà nel seguente modo:
La BCE, quale organo addetto alla vigilanza, individuerà le banche dell’eurozona, o quelle situate in uno Stato membro aderente all’Unione bancaria, versanti in gravi difficoltà finanziarie e necessitanti di una tempestiva misura di risoluzione della crisi e lo notificherà alla Commissione, al Comitato unico di risoluzione delle crisi e alle pertinenti autorità nazionali. Il piano di risoluzione della crisi sarà definito dal Single Resolution Board, composto dai rappresentanti della BCE, della Commissione e delle pertinenti autorità nazionali, il quale, inoltre, valuterà se vi è una minaccia sistemica e nessuna soluzione del settore privato. Se è così, raccomanderà alla Commissione di avviare la risoluzione. La Commissione Europea, in base alla raccomandazione del Comitato unico o di propria iniziativa, deciderà se e quando avviare il piano di risoluzione e avrà il compito di indicare un quadro per l’applicazione degli strumenti di risoluzione della crisi e per l’utilizzo del Fondo. Le pertinenti autorità nazionali applicheranno le misure di risoluzione della crisi, conformemente alla legge nazionale e sotto la supervisione del Comitato unico. Quest’ultimo, sovraintenderà alla risoluzione della crisi, monitorando l’attuazione del piano da parte delle autorità nazionali. Nel caso in cui queste ultime non si conformino alle sue decisioni, il Comitato unico disporrà altresì della facoltà di intervenire applicando alcuni provvedimenti esecutivi direttamente alle banche in difficoltà. Infine, verrà istituito un Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie, posto sotto il controllo del Meccanismo unico di risoluzione delle crisi, il quale assicurerà la disponibilità di finanziamenti a medio termine durante la ristrutturazione delle banche. Il Fondo sarà alimentato dai contributi del settore bancario, sostituendo i fondi nazionali degli Stati membri della zona euro e di quelli partecipanti all’Unione bancaria. Qualora la dotazione del fondo risultasse insufficiente a risolvere la crisi, è prevista la possibilità per le banche di valersi del Fondo europeo anticrisi per ottenere ricapitalizzazioni dirette.
Il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha evidenziato che “Grazie a questa proposta disponiamo ormai di tutti gli elementi necessari per istituire un’Unione bancaria che permetta di consolidare le basi del settore, ripristinare la fiducia e ovviare alla frammentazione dei mercati finanziari”.
I leader europei si sono posti l’obiettivo di raggiungere un accordo sul Meccanismo unico di risoluzione delle crisi entro la fine di quest’anno, affinché possa essere adottato entro la fine dell’attuale legislatura del Parlamento Europeo, che scade nel 2014. In tal modo esso diverrebbe operativo da gennaio 2015.
Per ulteriori informazioni ed approfondimenti consultare il seguente link:
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-674_it.htm
Il testo della proposta della Commissione può essere reperito al seguente link:
Per ulteriori informazioni ed approfondimenti sul Meccanismo unico di vigilanza consultare il seguente il link: