Quale maggioranza è necessaria, al quarto scrutinio, per l’elezione del Presidente del Senato?

25.05.2013

Nel corso della seduta dell’Assemblea del Senato del 16 marzo 2013, appena prima dello svolgimento del quarto scrutinio per l’elezione del Presidente, il sen. Calderoli (eletto nella lista “Lega nord”) sollevava una questione di interpretazione dell’art. 4 reg. Sen.

In particolare, suggeriva di interpretare il quarto periodo – nel punto in cui questo specifica che nel ballottaggio tra i due candidati più votati al terzo scrutinio “viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche se relativa” – nel senso che questo richieda il raggiungimento della “maggioranza relativa dei voti espressi”, dunque considerando anche le schede bianche. Aggiungeva, a supporto della tesi esposta, che l’unico precedente rilevante – relativo al ballottaggio tra i senn. Scognamiglio Pasini e Spadolini nel 1994 – sembrerebbe coerente con una simile interpretazione: in quella circostanza, pur essendo presenti 325 senatori, risultò eletto il sen. Scognamiglio Pasini con 162 voti (contro i 161 del sen. Spadolini), in forza della presenza di una scheda nulla che avrebbe abbassato il quorum necessario da 163 a 162.

Il Presidente provvisorio, sen. Colombo, rigettava l’interpretazione proposta, alla luce di argomenti di carattere sia testuale sia sistematico, oltre che a seguito di una diversa e più completa ricostruzione del precedente citato. Dal punto di vista letterale, sottolineava come la mancata citazione del computo delle schede bianche nel periodo in parola fosse da ricondurre alla necessità di una contrapposizione rispetto ai periodi precedenti relativi ai primi tre scrutini e alla maggioranza assoluta ivi richiesta. Inoltre, dal punto di vista sistematico, obiettava che la locuzione “maggioranza relativa” debba essere interpretata nel senso del raggiungimento del maggior numero di voti tra i due candidati. Infine, rispetto al precedente citato relativo alla seduta del 16 aprile 1994, il Presidente provvisorio ricordava altresì che nel computo finale risultava presente anche una scheda bianca, che avrebbe portato la maggioranza relativa, nell’ipotesi prospettata dal sen. Calderoli, a 163 voti.

a cura di Giovanni Piccirilli