Il Parlamento Europeo ha approvato a larghissima maggioranza (579 voti favorevoli, 58 contrari e 60 astenuti), in data 16 gennaio 2013,una nuova normativa disciplinante l’attività delle agenzie di rating, la quale introduce un’impostazione regolamentare comune per migliorare l’integrità, la trasparenza, la responsabilità, la buona governance e l’indipendenza delle attività di rating del credito, contribuendo altresì alla qualità dei rating emessi dall’Unione Europea, al buon funzionamento del mercato interno e alla realizzazione di un grado elevato di protezione dei consumatori e degli investitori.
Nello specifico, trattasi di nuove regole concernenti modalità e tempi di pubblicazione, da parte delle agenzie di rating, delle notazioni di merito sui debiti statali e sulla salute finanziaria delle imprese private, le quali consentiranno, alle agenzie stesse, di emettere rating non richiesti sul debito sovrano solo in periodi predeterminati e, agli investitori privati, di citarle in giudizio in caso di negligenza o dolo.
Le agenzie di rating svolgono un ruolo di rilievo nei mercati, la loro indipendenza e integrità e le loro attività di rating del credito sono di particolare importanza per garantirne la credibilità nei confronti dei partecipanti ai mercati, in particolar modo degli investitori, in quanto, per questi ultimi, i rating del credito da loro emessi hanno un precipuo valore normativo. Di conseguenza, è necessario che le suddette agenzie siano indipendenti, che i loro metodi di rating siano trasparenti e soprattutto che tali requisiti di indipendenza e trasparenza siano percepiti come tali da tutti i partecipanti ai mercati. Difatti, la nuova regolamentazione mira non solo a ridurre l’eccessivo affidamento del rating, ma anche ad indurre le agenzie ad essere più trasparenti nella valutazione del debito sovrano e a seguire regole più severe e stringenti che le renderanno responsabili per errori e negligenze.
Uno degli obiettivi che si intende conseguire con l’adozione di tale regolamentazione è dunque quello di ridurre l’eccessivo affidamento ai rating del credito esterno ed eliminare tutti gli effetti automatici derivanti dallo stesso, nonché di incoraggiare gli istituti di credito e quelli privati di investimento ad applicare proprie procedure interne di valutazione del rischio di credito ed incentivare gli investitori a esercitare la dovuta diligenza, non affidandosi esclusivamente e meccanicamente ai rating emessi. Al fine di consentire un giudizio più dettagliato del rischio di credito della finanza strutturata, gli investitori avranno in ogni caso libero accesso ad una “piattaforma europea dei rating”, nella quale saranno inseriti tutti i rating emessi su una specifica società o su specifici strumenti finanziari.
Secondo quando disposto dalla nuova normativa, le agenzie potranno emettere e pubblicare rating non richiesti sul debito sovrano due o tre volte l’anno, solamente in periodi specifici, ossia in date anteriormente predisposte dalle stesse agenzie al termine dell’anno precedente; le valutazioni potranno inoltre essere rese pubbliche solo dopo la chiusura dei mercati europei e almeno un’ora prima dell’apertura. Gli investitori privati, che basano la loro attività sulle valutazioni emesse delle agenzie di rating, potranno citarle in giudizio nel caso in cui le loro notazioni di merito del credito siano in contrasto con le regole previste dalla nuova normativa. Più nel dettaglio, si riconosce a tali investitori privati, i quali si sono ragionevolmente affidati ad un rating del credito emesso in violazione delle norme contenute nella nuova legislazione e i quali abbiano subito un danno in ragione di tale emissione, la possibilità di invocare la responsabilità delle agenzie di rating per danni causati intenzionalmente o da una loro negligenza grave, a prescindere dall’esistenza o meno di un rapporto contrattuale tra le parti. Gli investitori possono dunque richiedere i danni per i rating che si rivelano infondati e che danneggiano i loro interessi.
Un’ulteriore novità consiste nel porre un limite al possesso di azioni, vale a dire che le agenzie di notazione del credito dovranno astenersi dal pubblicare il rating, o dovranno comunque informare il pubblico sull’esistente conflitto d’interessi, nel caso in cui un azionista o un socio, in possesso di almeno il 10% dei diritti di voto, abbia effettuato investimenti nel soggetto valutato. Le nuove regole impediscono inoltre a qualunque persona di possedere più del 5% delle azioni di diverse agenzie, a meno che queste non appartengano allo stesso gruppo.
L’adozione di tali nuove norme è di notevole importanza in quanto consentirà di porre un freno allo strapotere delle agenzie di rating, limitandone i conflitti di interesse e rendendole maggiormente responsabili nei confronti dei terzi per ciò che concerne i giudizi emessi.
A tal proposito, il deputato Italiano del centro-sinistra, Leonardo Domenici (S&D), intervenendo come relatore del Parlamento Europeo, ha affermato che “Con questo nuovo regolamento facciamo dei passi in avanti: le novità introdotte sono pienamente coerenti con l’ispirazione di fondo di questo provvedimento che è quella di favorire il rating interno, di avere una pluralità di voci affidabili e comparabili al servizio degli investitori e di mettere in discussione l’oligopolio che ha caratterizzato fino ad oggi l’offerta del rating”.
Per ulteriori informazioni ed approfondimenti consultare i seguenti link:
http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-13-14_en.htm?locale=en
http://ec.europa.eu/internal_market/securities/agencies/index_en.htm