E’ ammissibile un ordine del giorno che impegni il Governo ad adottare misure nei riguardi degli organi costituzionali?

15.05.2011

 

a cura di Piero Gambale

 Nel corso della seduta dell’Assemblea della Camera del 14 settembre 2011, durante l’esame delle “Misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari” (A.C. 4612), la Presidenza dichiara inammissibile l’ordine del giorno Contento (PdL) n.9/4612/129  con il quale il deputato chiede che, in attuazione del principio di trasparenza, “gli emolumenti corrisposti a chiunque, sia in quanto dipendente sia in quanto collaboratore, vengano resi pubblici non soltanto da parte di tutti gli enti e le istituzioni, ma anche da parte degli organi costituzionali.”

In particolare, l’on. Contento (PdL) trova paradossale che mentre il Governo, attraverso decreti-legge, interviene sulle prerogative degli organi costituzionali, il Parlamento, che legifera e che può approvare modifiche costituzionali, non possa adottare un ordine del giorno che vincoli un organo costituzionale ad adeguarsi al principio di trasparenza nei confronti dei loro dipendenti.

La Presidenza, dopo aver sottolineato che la motivazione per la quale non ha ritenuto ammissibile l’ordine del giorno in questione è relativa alla particolare posizione occupata dagli organi costituzionali nel nostro ordinamento, ricorda che, per quanto riguarda il contributo di solidarietà richiesto ai parlamentari, è l’Ufficio di Presidenza competente ad assumere le decisioni che spettano al Parlamento.

Alessandroa.baroni