Pubblicato il Rapporto OCSE “Education at a Glance 2011

29.05.2011

Il 13 settembre 2011, è stato pubblicato il rapporto OCSE Education at a Glance 2011, una  raccolta di statistiche, aggiornate al 2008, che coprono tutto il settore dell’istruzione, dall’asilo fino all’università.
Con riferimento alla spesa per l’università, espressa come percentuale del PIL, l’Italia si trova ad essere 31-esima su 34 nazioni considerate con una spesa pari al 65% della media OCSE. In una posizione peggiore solo Repubblica Slovacca, Ungheria e Brasile. Per 28 nazioni del grafico, la spesa è disaggregata in tre componenti: istruzione in senso stretto, interventi di sostegno agli studenti (trasporti, vitto, alloggi) e ricerca e sviluppo. Se si considerano le spese di istruzione in senso stretto, l’Italia è 26-esima su 28 nazioni.
La spesa in percentuale sul PIL è rappresentativa della quota di ricchezza che una nazione investe nell’università. In qualche modo, ci dice in quale misura quella nazione scommette sulla formazione universitaria come motore di progresso civile ed economico.
Con riferimento alla percentuale di laureati nelle fasce di età 25-34 anni e 55-64 anni, l’Italia si colloca in fondo alla graduatoria, in posizione 34 su 36 nazioni considerate. Nella fascia di età 55-64 anni, ovvero coloro che hanno frequentato l’università tra la metà degli anni ’60 ed i primi anni ’80, la percentuale di laureati è circa pari al 10% (media OCSE: 22%), mentre nella fascia 25-34, che ha frequentato dalla metà degli anni ’90, la percentuale di laureati è circa pari al 20% (media OCSE: 37%).
Sulla spesa cumulativa per studente lungo la durata media degli studi universitari (“cumulative expenditure per student by educational institutions over the average duration of tertiary studies”), l’Italia è 16-esima su 25 nazioni, con una spesa pari a 43.194 USD, ben inferiore alla media OCSE che è 57.775 USD (dollari US a parità di potere d’acquisto).

Il Rapporto OCSE

a cura di Rosalba Picerno