Audizione del Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato presso la X Commissione (Industria, Commercio, Turismo) Senato della Repubblica sul disegno di legge n. 2626 Norme per la tutela della libertà di impresa. Statuto delle imprese (approvato dalla Camera dei Deputati il 15 marzo 2011).

10.05.2011

In merito al disegno di legge sullo Statuto delle imprese, il Presidente dell’AGCM ha rilevato che esso:

a)     predispone i mezzi affinché tutti coloro che hanno competenze che incidono sull’attività delle imprese – di natura legislativa o regolamentare in materia anche fiscale – valutino a priori gli eventuali effetti pregiudizievoli che possono causare e si facciano carico di trovare soluzioni meno onerose e proporzionate;

b)     prevede una procedura di notice and comment, già da tempo utilizzata nei Paesi anglosassoni in occasione dell’adozione di misure che disciplinano l’attività economica;

c)     contiene un chiaro divieto in capo alle amministrazioni aggiudicatici e stazioni appaltanti di richiedere requisisti finanziari sproporzionati rispetto al valore dei beni e dei servizi oggetto di contratto;

d)     attribuisce una nuova competenza dell’Autorità in materia di pagamenti alle imprese. In particolare, l’Antitrust potrà avviare appositi procedimenti, adottare diffide e sanzioni allo scopo di garantire che il pagamento delle fatture relative a forniture di beni e servizi avvenga di regola entro un mese. Le transazioni interessate riguardano tutti i rapporti commerciali tra imprese pubbliche e private e tra imprese e pubblica amministrazione, anche con riferimento alle prestazioni professionali, alla progettazione, all’esecuzione di opere pubbliche, nonché ai lavori di ingegneria. Civile;

e)     integra la vigente normativa in materia di abuso di dipendenza economica, affermando che in caso di violazione diffusa e reiterata della disciplina di cui al d.lgs. 9 ottobre 2002, n. 231, posta in essere ai danni delle imprese, con particolare riferimento a quelle piccole e medie, l’abuso si configura a prescindere dall’accertamento della dipendenza economica;

a)     affida all’Antitrust il compito di verificare le condizioni di trasparenza del comportamento degli intermediari finanziari verso le imprese e di accertare pratiche concordate, accordi, intese, nonché condizioni di ostacolo artificiosamente imposte rispetto all’esame del merito di credito delle imprese.

a cura di Rocco Cifarelli


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