Sono le scuole delle Province di Biella e di Torino le migliori d’Italia mentre è il Piemonte la Regione con il più efficiente sistema scolastico, quello dove si rende – globalmente – un servizio di più alta qualità agli studenti e alle famiglie; sono invece le scuole delle Province di Napoli, Catania e Isernia quelle in fondo alla classifica, dove non si registrano significativi miglioramenti e dove gli elementi di debolezza strutturale continuano ad aggravarsi.
Complessivamente, negli ultimi quattro anni il Sud ha fatto meglio del Nord e del Centro: pur nella conferma degli squilibri tra le diverse aree del Paese, ha fatto registrare sostanziali progressi, recuperando parte degli storici ritardi che ne affliggono il sistema scolastico; sembrano costituirsi le premesse per un potenziale miglioramento delle condizioni del sistema di istruzione del Mezzogiorno.
Sono queste le prime interpretazioni che emergono dal Rapporto di Tuttoscuola sulla qualità della scuola che ha realizzato una graduatoria delle Provincie e delle Regioni, in base alla qualità del sistema di istruzione. Le graduatorie sono state realizzate elaborando migliaia e migliaia di dati di fonte ufficiale, aggiornati alle ultime rilevazioni disponibili. In tutto 96 indicatori, dai quali si ricava una approfondita e inedita radiografia del sistema scolastico del nostro Paese.
La prima sorpresa è il balzo in avanti del Piemonte, la regione italiana che si colloca al primo posto della graduatoia e che, rispetto a quattro anni fa, guadagna tre posizioni, scavalcando l’Emilia Romagna, che scivola al quarto posto. Un successo, quello del Piemonte, confermato dai risultati delle scuole di Biella e Torino, che si posizionano in vetta alla graduatoria per Province. Dietro il Piemonte, conquista la medaglia d’argento il Friuli Venezia Giulia, che guadagna tre posizioni e risale, rispetto al 2007, dal quinto al secondo posto. Medaglia di bronzo per la Lombardia, seguita da Emilia Romagna, Basilicata e Veneto. In fondo alla classifica, ultima la Sicilia, preceduta rispettivamente da Sardegna, Campania, Molise e Abruzzo. Buona la performance della Liguria, che recupera quattro posizioni e risale dall’undicesimo al settimo posto, e della Toscana, che dal quattordicesimo posto passa al decimo. I peggioramenti più marcati sono quelli delle Marche, che perdono cinque posizioni, dal terzo all’ottavo posto, e della Calabria, che passa dall’ottavo al dodicesimo posto.
La seconda sorpresa è il netto recupero del sistema scolastico del Sud, che negli ultimi quattro anni sembra aver preso il passo giusto per recuperare i ritardi accumulati negli ultimi decenni. Se a livello nazionale si registra un miglioramento in metà degli indicatori, il Sud fa di più e recupera posizioni in quasi due terzi degli indicatori. Per esempio in termini di patrimonio delle scuole (attrezzature didattiche, dotazione di libri e uffici) le scuole del Sud – forse anche per l’efficace impiego delle risorse europee – sono oggi in media le più ricche d’Italia: in testa alla graduatoria ci sono ben 5 regioni meridionali, che precedono persino la Lombardia. Gli istituti scolastici più informatizzati d’Italia sono in Puglia. E al Sud c’è anche più stabilità dei docenti, grazie a un grado di precarizzazione del personale che è la metà di quello che si registra al Nord. Le difficoltà del Mezzogiorno restano invece confermate per quanto riguarda l’edilizia, la dispersione scolastica e alcuni aspetti dei livelli qualitativi dei diplomati.
Biella e Torino sul gradino più alto, seguite da Lodi, Verbano e Udine. Tra le grandi città Milano è stabile al settimo posto, Bologna sale al 23°, Venezia al 40°, Genova al 56°, Firenze al 62°. Peggiora Roma, che scende al 71°, calano ancora Palermo, al 96° posto, e Napoli, terz’ultima, al 98° posto. Tra le prime venti province in classifica, del Sud c’è solo Potenza, che sale alla 19° posizione. Bene anche Benevento, che sale alla 29° posizione, e Vibo Valentia al 31° posto