Il T.A.R. Lazio respinge il ricorso presentato dal Comune di Rosolina (RO), il quale rende noto che, nel territorio comunale di Porto Tolle (loc. Polesine Camerini) e sita nel delta del Po –ancorché attualmente al di fuori del perimetro provvisorio del relativo Parco–, esiste da vari decenni una centrale termoelettrica finora funzionante ad olio combustibile. Detto Comune dichiara altresì che, con istanza in data 31 maggio 2005, l’ENEL PRODUZIONE s.p.a., corrente in Roma, ha chiesto al Ministero dell’ambiente il rilascio dell’autorizzazione unica ex art. 1, c. 2 del DL 7 febbraio 2002 n. 7 (convertito, con modificazioni, dalla l. 9 aprile 2002 n. 55), con contestuale pronuncia di compatibilità ambientale ex art. 6 della l. 8 luglio 1986 n. 349. Tanto con riguardo al progetto di realizzazione d’una centrale termoelettrica da 1980 Mw ed alimentata a carbone e biomasse vergini nella misura massima del 5% su due gruppi, in luogo della predetta centrale ad olio combustibile.
Detto Comune fa presente pure che la Commissione VIA nazionale del Ministero dell’ambiente espresse in un primo tempo una decisione interlocutoria, comunicata alla Società istante il 13 agosto 2007, di segno sfavorevole alla richiesta de qua. E ciò in relazione sia alla qualità peggiore delle emissioni in atmosfera d’una CTE a carbone rispetto a quelle d’una CTE alimentata a metano, sia all’irrilevanza in sé della vetustà dell’impianto esistente e del suo mantenimento in un’area delicata qual è il delta del Po.