Per ridurre il deficit l'Europa taglia il prezzo dei farmaci

03.05.2010

Per ridurre il deficit finanziario generale e della Sanità, i governi europei ricorrono a tagli sulla spesa farmaceutica. La Spagna taglierà  il 7,5% del prezzo sui farmaci coperti da brevetto e il 25% sui generici. In Germania il Ministero della Salute ha proposto tagli nell’ordine del 10% e il blocco di ogni aumento fino al 2013. La Grecia riduce del 20-27% il prezzo sui farmaci branded e del 30% quello dei generici. I tagli in Italia sono del 12,5% sui generici, mentre l’Irlanda arriva al 40%. Dopo il taglio del 5% sui branded, in Uk si punta a spostare la scelta sui generici e a rimborsare i farmaci in base all’efficacia. Quest’ultima strategia scelta anche in Francia. La Danimarca, in accordo con le aziende farmaceutiche, taglia sui farmaci ospedalieri e la Svezia, con procedura simile, conta di risparmiare circa 200 mln di euro in 3 anni. Il mercato dei farmaci in Ue, secondo valori del 2007, vale 535 mld di euro. Le aziende pharma temono che il taglio del prezzo dei farmaci in Grecia, Italia e Spagna possa favorire il commercio parallelo dei medicinali, attualmente il 10% del mercato Ue, minando i margini di profitto proprio nei Paesi più ricchi. Secondo una recente analisi della società di consulenza IMS, nei prossimi mesi ci sarà invece un rallentamento della procedura che in Ue permette di trasferire medicinali dagli Stati in cui i prezzi sono inferiori, verso quelli in cui sono più elevati: proprio i Paesi che attualmente utilizzano di più questa pratica hanno introdotto procedure di contenimento della spesa e ridotto i prezzi d’acquisto.

A cura di Gabriele Ghirlanda