Energia-Proposte dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas per lo sviluppo della concorrenza nel settore del gas.

25.02.2005

Energia-Proposte dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas per lo sviluppo della concorrenza nel settore del gas.
Il 27 gennaio 2005 l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha trasmesso al Parlamento e al Governo un documento contenente proposte per la promozione della concorrenza nel mercato del gas.
Nonostante siano trascorsi quasi cinque anni dall’emanazione del decreto di liberalizzazione del settore (D.Lgs. n. 164 del 23 maggio 2000), ad oggi Eni gode ancora di una posizione dominante in tutte le fasi della filiera: produzione, approvvigionamento, trasporto, stoccaggio e vendita.
A tale proposito l’AEEG, nell’esercizio della funzione consultiva e di segnalazione al Parlamento e al Governo attribuitale dall’art. 2 della legge 14 novembre 1995 n. 481, ha espresso un parere, illustrando le possibili soluzioni da adottare per favorire lo sviluppo di un mercato del gas libero e concorrenziale.
Il documento rileva innanzitutto che le infrastrutture di importazione e di stoccaggio del gas sono limitate e che si verificano numerose congestioni sui metanodotti di importazione; circostanze, queste, che viziano il mercato e non permettono la formazione di un’offerta di gas proporzionata alla domanda.
Ciò premesso, l’Authority elenca una serie di misure che il Governo ed il Parlamento dovrebbero adottare per limitare la posizione dominante detenuta dall’ex monopolista Eni e per garantire un’adeguata possibilità di scelta del consumatore tra differenti fornitori.
In primo luogo, analogamente a quanto già osservato dalla medesima autorità relativamente ad Enel, e dunque al mercato dell’energia elettrica, è necessario garantire la separazione fra le attività svolte in regime di monopolio (trasporto e stoccaggio) e le attività potenzialmente concorrenziali (produzione, importazione e vendita). La terzietà della gestione della rete nazionale del gas e del sistema di stoccaggio, infatti, consentirebbe una minore ingerenza di Eni ed una crescita della competitività del nostro Paese.
In concreto, Eni dovrebbe uscire dal capitale di Snam Rete Gas almeno fino ad una quota residuale del 5%, come già previsto per Enel; l’attuale normativa prevede soltanto la progressiva riduzione della quota di proprietà della società Eni nel capitale di Snam al 20% entro il primo luglio 2007. Contestualmente, sul piano dello stoccaggio, Eni dovrebbe altresì uscire dalla Stogit, monopolista del settore, che l’Authority auspica si possa in un secondo momento fondere con Snam Rete Gas.
Il potere di Eni si manifesta anche nell’ambito delle interconnessioni internazionali e delle importazioni di gas. A tale proposito l’AEEG ritiene sia necessario conferire a Snam Rete Gas la facoltà di operare all’estero, nonché attribuire alla stessa la proprietà, le concessioni ed i diritti di trasporto al momento detenuti dal Gruppo Eni nei gasdotti collegati con l’Italia. Quest’ultimo, inoltre, dovrebbe cedere ad operatori terzi almeno parte dei contratti di importazione di lungo periodo (si tratta dei cc. dd. contratti take or pay).
A conferma di ciò sta il fatto che la quantità di gas importata da operatori terzi, indipendenti da Eni, è inferiore al 10% del totale; è evidente, pertanto, che Eni ha eluso il tetto antitrust fissato dalla legge di liberalizzazione del settore (69% delle importazioni nel 2005).
L’Autorità conclude la segnalazione evidenziando che il mercato italiano del gas dovrebbe essere favorito dalla sua particolare collocazione geografica, che consentirebbe al nostro Paese di diventare una base di scambio per i mercati di approvvigionamento e di consumo.
(Il testo del parere dell’Aeeg del 27/1/05 recante “Segnalazione dell’Aeeg al Parlamento e al Governo in materia di terzieta’ della rete nazionale, degli stoccaggi e di sviluppo concorrenziale del mercato del gas naturale”, è reperibile sul sito: http://www.autorita.energia.it/docs/index_pareri.htm )
a cura di Irene Pacelli