Giunta sul tavolo dei governatori la bozza di intesa Stato-Regioni sul “Piano nazionale di governo delle liste d’attesa”. Le Regioni avranno 90 giorni per verificare risorse e attività e ricalibrarle individuando il tempo massimo d’attesa di ogni prestazione, al fine di garantirle almeno nel 90% dei casi. Particolare attenzione è rivolta al settore delle visite specialistiche e degli esami strumentali, soprattutto in ambito oncologico, cardiologico e ortopedico, nonché al miglioramento dei Centri unici di prenotazione (CUP) regionali ed interregionali. A 90 giorni dall’approvazione dei piani regionali, sarà compito delle aziende sanitarie mettere in pratica quanto stabilito.
Esempio della necessità di simili interventi è la situazione della regione Lombardia: i tempi d’attesa per il 2010 fissati in 30 giorni per le visite specialistiche e 60 per gli esami diagnostici, sono stati superati in 1,5 milioni di casi per le visite e in oltre 350.000 per gli accertamenti diagnostici. Limiti massimi sforati per il 16% nel primo caso e per il 5% nel secondo. Il Governatore Roberto Formigoni stanzierà 45 milioni di euro per ridurre le liste d’attesa. Gli ospedali dovranno presentare all’Asl progetti per risolvere le situazioni più gravi, altrimenti verranno tagliati i finanziamenti.
Alle Regioni il taglio delle liste d’attesa
10.02.2010