Energia – Conclusa l’indagine conoscitiva sullo stato della liberalizzazione del settore dell’energia elettrica

20.04.2005

Il 9 febbraio 2005 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG) hanno chiuso l’indagine conoscitiva sullo stato della liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica, avviata congiuntamente, primo caso in Italia, in data 20 febbraio 2003.
L’indagine, volta ad analizzare i comportamenti dell’impresa incumbent, l’ex monopolista Enel, nonché gli effetti che da questi possano derivare sull’assetto concorrenziale dei mercati in corso di liberalizzazione, ha confermato che Enel è attualmente l’operatore dominante del mercato italiano e dispone di un vantaggio rilevante nella definizione dei prezzi dell’energia.
Infatti, nonostante siano passati più di cinque anni dall’emanazione del decreto Bersani n. 79/99 di liberalizzazione del settore, Enel dispone di più del 55% dello stock di potenza efficiente netta.
Pertanto, la posizione dominante facente capo ad Enel determina il vantaggio competitivo della società e soprattutto la capacità di fissare i prezzi dell’energia all’ingrosso (cioè nella borsa dell’elettricità, gestita dal GME) almeno in tre macrozone dell’Italia (nord, sud e Sicilia; la quarta macrozona è rappresentata dalla Sardegna, in cui esiste una situazione di duopolio tra Endesa ed Enel). Tale fenomeno, denominato “pivotalità”, consente dunque al soggetto dominante di esercitare il potere di determinazione del prezzo in modo sostanzialmente indipendente dai concorrenti e dai clienti e lo tiene al riparo dalla possibilità che questi replichino le sue strategie commerciali. Tale circostanza, ovviamente, in assenza di un equilibrio concorrenziale, provoca un innalzamento generalizzato dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica e, conseguentemente, di quelli all’utenza finale.
Da questa struttura del settore della produzione dovuta al fatto che l’ex monopolista ha a disposizione un vasto parco centrali, con impianti dislocati in tutte le aree del paese e idonei a fornire energia elettrica anche nelle ore di maggior domanda da parte dei consumatori; risulta dunque evidente che il processo di dismissione delle società di produzione, denominate Genco, non è stato sufficiente a creare effettivi concorrenti sul mercato italiano, fatta eccezione per la Sardegna.
Le due Autorità, pertanto, auspicano che vengano al più presto effettuati interventi sulla rete di trasmissione nazionale, volti a ridurre i rischi di congestione internazionale ed a consentire che la nuova capacità di generazione, che verrà ad installarsi nei prossimi anni, possa rappresentare un’opportunità concorrenziale per altri soggetti.
Una spinta competitiva può essere sicuramente data dalla Borsa Elettrica, meccanismo in grado di favorire con il tempo una significativa riduzione del livello dei prezzi, e dall’utilizzo di contratti di lungo-medio termine, che garantiscano lo sviluppo di un mercato stabile.
L’indagine conoscitiva si conclude ponendo l’accento sul fatto che, per creare e mantenere condizioni di concorrenzialità nel mercato dell’energia, è necessaria un’azione combinata, sulla base delle rispettive competenze, dell’AEEG e dell’Autorità Antitrust.
Infatti, solo una compenetrazione tra attività di regolazione e concorrenza potrebbe risolvere le asimmetrie e le carenze di funzionamento del mercato, che normalmente si determinano in relazione all’esercizio del potere di mercato da parte di alcune imprese, e riuscirebbe ad evitare che soggetti terzi rimangano estranei al processo decisionale dal quale discendono le condizioni di domanda e  di offerta sul mercato.
L’intervento in tal senso dovrebbe svolgersi sia ex ante sulle condizioni di funzionamento del mercato, sia ex post con interventi di valutazione e sanzione degli illeciti commessi. Così, mentre l’AEEG dovrebbe esercitare una funzione di monitoraggio del mercato, all’AGCM dovrebbe spettare il compito di operare ogni qual volta un soggetto violi la normativa antitrust sui mercati rilevanti.
(Il testo dell’Indagine conoscitiva congiunta è reperibile sui siti delle due Autorità: www.autorita.energia.it e www.agcm.it)
a cura di Irene Pacelli