Politica comunitaria in materia di acque: parere motivato della Commissione nei confronti dell’Italia per violazione degli obblighi previsti dalla Direttiva quadro.

29.11.2005

La Commissione Europea ha adottato un parere motivato[1] nel quale viene contestato ad Italia, Spagna e Grecia l’inadempimento del diritto comunitario. Oggetto di attenzione da parte della Commissione è l’omessa individuazione dei distretti idrografici che, secondo la Direttiva quadro in materia di acque (Direttiva 2000/60/CE del 23 ottobre 2000 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque), gli Stati membri avrebbero dovuto definire entro il giugno del 2004.
La definizione di tali distretti idrografici, al cui interno possono essere inclusi più bacini idrografici, così come la trasmissione alla Commissione di dettagliate informazioni circa le autorità nominate e le disposizioni amministrative adottate per la relativa gestione, costituiscono un adempimento fondamentale per la politica comunitaria in materia di acque il cui obiettivo principale è quello di garantire la “buona qualità” di tutte le risorse idriche comunitarie entro il 2015.

Per maggiori informazioni sulla politica comunitaria in materia di risorse idriche di veda il sito della Direzione Ambiente: http://europa.eu.int/comm/environment/index_it.htm


[1] Dal punto di vista procedurale, il parere motivato, che segue la cd lettera di messa in mora con la quale prende avvio la procedura di inadempimento prevista dall’articolo 226 del Trattato nei casi in cui gli Stati membri non si conformino agli obblighi loro imposti dal diritto comunitario, contiene una descrizione chiara ed univoca delle ragioni per le quali si ritiene che lo Stato membro abbia commesso una violazione del diritto comunitario. Qualora le risposte fornite dalla Stato italiano non dovessero risultare soddisfacenti, la Commissione decidere di presentare ricorso alla Corte di Giustizia.
a cura di Lugi Alla