Claudio Contessa e Valerio Vecchietti, La dirigenza pubblica. Prospettive e analisi della disciplina

10.11.2003

Claudio Contessa e Valerio Vecchietti
La dirigenza pubblica. Prospettive e analisi della disciplina
Collana “Studi e esperienze di diritto amministrativo”, a cura di Francesco Caringella e Roberto Garofoli, n. 2
Torino, ITA Edizioni, settembre 2003 – ISBN 88-88993-01-0, pagg. VI + 276, prezzo: € 35

Il testo costituisce il secondo volume della collana dedicata dalla casa editrice torinese alle tematiche di maggiore attualità nel campo del diritto amministrativo.

L’opera si propone di tracciare un profilo teorico-pratico delle più importanti novità in materia di trattamento normativo della dirigenza pubblica, avendo come necessario punto di partenza, la riforma operata con la legge 15 luglio 2002, n. 145 (c.d. “legge Frattini”) ed estendendo, altresì, l’analisi in modo sistematico, al fine di individuare le principali linee evolutive della riforma in atto, nell’ambito dei cambiamenti amministrativi e costituzionali.

Particolare importanza è stata attribuita dagli autori alla raccolta ed all’analisi delle pronunce giurisprudenziali sul testo della nuova legge, a circa un anno dalla sua entrata in vigore, al fine di individuare alcuni punti fermi della riforma e di tracciarne un primo, sintetico bilancio.

Il primo capitolo definisce l’ambito di applicazione della nuova normativa, avuto riguardo ai rapporti tra la c.d. “legge Frattini” e la recente riforma del titolo V della Costituzione, anche con riferimento alla possibilità di applicare le nuove regole alle regioni ed agli enti locali.

Il secondo capitolo si concentra sul tema cruciale dei conferimenti e delle revoche degli incarichi dirigenziali, soffermandosi, in particolare, sul diverso modo di intendere lo “spoil system” da parte della “legge Frattini”; del pari, particolare rilevanza viene riservata ai profili della nuova disciplina sotto l’aspetto della compatibilità costituzionale e del riparto di giurisdizione fra giudice ordinario e giudice amministrativo.

Il terzo capitolo tratta degli istituti della delega di funzioni e della vicedirigenza, quali strumenti che il legislatore del 2002 ha inteso valorizzare al fine di rafforzare il coinvolgimento dei funzionari dotati di elevata qualificazione professionale, nelle scelte operative e gestionali delle amministrazioni pubbliche.

Il quarto capitolo definisce il passaggio dal c.d. “ruolo unico della dirigenza – RUD”, di cui alle leggi Bassanini del 1997-1998, ai c.d. ruoli dirigenziali delle singole amministrazioni, mettendo in luce le differenze di disciplina tra le due riforme ed i profili di continuità con il passato.

Il quinto capitolo si incentra sul tema della “mobilità fra pubblico e privato”, esaminando gli istituti introdotti e/o rafforzati dalla legge 145 al fine di facilitare l’interazione tra i due settori lavorativi ed al fine di conseguire un reciproco arricchimento professionale.

Il sesto capitolo affronta la problematica dell’accesso alla dirigenza, esaminando la scelta di confermare l’opzione per il c.d. “doppio canale”, basato, da un lato sull’accesso di funzionari pubblici dotati di particolari qualificazioni tecnico-professionali e, dall’altro, sull’innovativo sistema di reclutamento del “corso-concorso di formazione professionale” presso la Scuola Superiore della Pubblica Ammnistrazione.

Conclude il volume una selezione di normativa rilevante e la circolare della Funzione Pubblica del luglio 2002 sulla “legge Frattini”.

recensione a cura di Alessandra Celentano