Fenomenologia dell’internazionalizzazione: possibili sviluppi alla luce della Riforma del Titolo V della Costituzione

13.03.2003

Quest’articolo vuole dire una parola in difesa dell’attribuzione di responsabilità internazionale che è stata conferita alle Regioni attraverso la Riforma del Titolo V della Costituzione. Se il lettore penserà che non ce n’è bisogno, tanto meglio. Ad ogni buon conto, personalmente ritengo che la ampiezza di questi poteri (aspetto che si cerca di mettere a fuoco nel primo capitolo) è forse maggiore di quanto non sia correntemente considerato dagli operatori . Ma ritengo anche che questa ampiezza non sia configgente, anzi che sia utile, al miglioramento della posizione internazionale dello Stato e, tendenzialmente, anche dell’UE (secondo e terzo capitolo). Infine cerco di verificare se quest’ampiezza tematica dei poteri sia davvero necessaria alle Regioni. A tale scopo sintetizzo i fenomeni di sociologia dell’internazionalizzazione così come si sono evoluti nel corso degli ultimi tempi per effetto della globalizzazione mettendo in evidenza la domanda di collegamenti istituzionali e culturali con il resto del mondo che ne è implicata (capitolo quarto) e provo a dimostrare come il nuovo testo costituzionale permetta alle Regioni l’esecuzione di innovazioni pratiche delle loro policy di sviluppo (capitolo quinto), innovazioni che tuttavia si mantengono, così mi sembra, mille miglia lontane dal terreno loro vietato della politica estera.

di Giulio Lamanda


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