Regolare il flusso migratorio alle frontiere esterne: una nuova sfida per l’UE

09.06.2005

Tra le tante occasioni che si perderebbero se il processo di ratifica della Costituzione Europea, dopo il no di Francia e Olanda, venisse bloccato o ritardato, ci sarebbe anche quella di avviare, per la prima volta, una politica di immigrazione comune a tutti gli Stati Membri. Tema, questo, che, se in molti Paesi anima da tempo un dibattito a livello nazionale, tra gli opinion makers europei non ha ancora forse avuto il rilievo che meriterebbe. Il testo del “Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa”, firmato a Roma il 29 ottobre 2004, disciplina, infatti, la materia immigrazione all’interno dello “spazio di libertà, sicurezza e giustizia”, previsto nella Parte III relativa alle politiche e al funzionamento dell’Unione. In particolare, rispetto la normativa vigente, il documento rivela sicuramente un maggior interesse verso alcune delle priorità definite dal Consiglio europeo straordinario di Tampere (15-16 ottobre 1999), come la prevenzione e il contrasto dell’immigrazione clandestina, una gestione più efficace dei flussi migratori, la lotta contro la tratta di esseri umani.

di Alessandro Battilocchio


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