La Commissione, nell’esercizio della sua funzione di «custode del Trattato», ha avviato una decisa azione di controllo (28 lettere di messa in mora indirizzate a 17 Stati membri) sull’attuazione della normativa sui mercati interni dell’energia elettrica e del gas.
Tra i principali problemi rilevati dalla Commissione in sede di recepimento delle direttive 2003/54/CE e 2003/55/CE vengono richiamati:
– la persistenza di prezzi regolamentati, in particolare a profitto dei clienti idonei, che bloccano l’arrivo di nuovi concorrenti;
– l’assenza di separazione giuridica ed insufficiente separazione gestionale dei gestori delle reti di trasporto e di distribuzione dell’elettricità e del gas per garantire la loro indipendenza;
– l’accesso discriminatorio dei terzi alla rete ed insufficiente trasparenza delle tariffe;
– la mancanza di un’effettiva libertà di scelta del fornitore;
– le competenze delle autorità di regolazione, in particolare per la fissazione delle tariffe d’accesso alle reti;
– l’accesso preferenziale per alcuni contratti storici nel settore elettrico o del gas;
– la mancata notifica degli obblighi di servizio pubblico ed insufficiente indicazione dell’origine dell’elettricità.
Per quanto più direttamente concerne l’Italia, anch’essa destinataria di una lettera di messa in mora, i rilievi sollevati riguardano: 1) l’assente o insufficiente separazione gestionale delle reti di trasporto, trasmissione e distribuzione ai fini di un’effettiva garanzia di terzietà nella gestione delle infrastrutture; 2) l’esistenza di alcune misure regolatorie nella definizione delle tariffe che ostacolano l’ingresso nel mercato nazionale di nuovi fornitori; 3) l’accesso preferenziale riconosciuto ad alcuni “contratti storici” nei mercati dell’energia e del gas.