Giurisprudenza costituzionale e “questioni tecniche”: i poteri istruttori della Consulta dopo “l’apertura alla società civile”

22.11.2024

Giurisprudenza costituzionale e “questioni tecniche”: i poteri istruttori della Consulta dopo “l’apertura alla società civile”

Sommario: 1. Introduzione. – 2. Il mancato ricorso all’istruttoria da parte del Giudice delle Leggi nella risoluzione delle questioni tecniche. – 3. Intervento di terzi e amici curiae: l’esperienza tedesca. – 3.1 Esempi rilevanti. – 4. Le principali novità introdotte dalla modifica delle Norme integrative per i giudizi davanti alla Consulta. – 5. Dalla teoria alla pratica: l’insuccesso della riforma e le sue ragioni. – 6. Conclusioni.

 

Abstract
Il tema della partecipazione al processo costituzionale di soggetti diversi dalle parti induce dottrina e giurisprudenza a muoversi su un piano antitetico. Mentre la prima è ferma nel chiedere alla Corte di muoversi nella direzione di una maggiore “apertura” del predetto processo a soggetti “esterni”, la giurisprudenza sembra propensa a mantenere una posizione moderata. Sulla “svolta” del 2020, avvenuta sotto il segno della trasparenza e del dialogo, pesa la necessità di offrire precise risposte a complesse questioni di carattere tecnico-scientifico.

The issue of participation in the constitutional process of different subjects induces doctrine and jurisprudence to move on an antithetical level. Between the start and the orientation of the movement towards a greater “openness” of the aforementioned process that has been “external”, the control will seem to maintain a moderate position. In the “turning point” of 2020, in front of the sign of transparency and dialogue, the need to offer precise answers to the complete question of a technical-scientific nature weighs.

 

di Luana Leo


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