Concessioni demaniali marittime, potere di disapplicazione della P.A. e affidamenti
Sommario: 1. Introduzione, la caparbietà malposta dello Stato Italiano. ‒ 2. L’affidamento legittimo dei privati, un moto ondulatorio tra negazione e riconoscimento. ‒ 3. La disapplicazione della P.A., un mostro giuridico. ‒ 4. Conclusioni. Oneri gravosi che limitano efficienza e libertà di iniziativa economica.
Abstract
La nota vicenda delle concessioni demaniali marittime evidenzia la persistente difficoltà nella risoluzione dell’inesatto modus operandi, rispetto al quale i governi succedutisi hanno tentato di intervenire invano. Tale situazione impatta inevitabilmente su settori di notevole importanza economica italiana, in particolar modo sul turismo costiero, che assurge ad una posizione tanto rilevante da rendere necessaria una più pervasiva applicazione delle regole in tema di concorrenza richieste dall’Europa. Al riguardo, più volte la Commissione europea è intervenuta con richiami e lettere di messa in mora nei confronti dello Stato italiano, alle quali quest’ultimo ha replicato con rassicurazioni sulla promozione di iniziative legislative volte al riordino della materia, mai giunte, però, a concreti risultati. Nonostante le c.d. «sentenze gemelle» dell’Adunanza Plenaria, il Consiglio di Stato ha cercato altresì di porre solide fondamenta per una esaustiva risoluzione dei problemi, dando tempo al legislatore di interessarsi definitivamente della materia in coerenza con quanto richiesto dalle fonti UE. In questo quadro, il presente elaborato ricostruisce brevemente l’intera controversa vicenda, proponendo riflessioni sul tema della tutela degli affidamenti
The well-known affair of maritime state concessions highlights, with no little discomfort, the persistent difficulty in resolving the inexact modus operandi, with respect to which successive governments have attempted to overcome in vain. This situation inevitably impacts sectors of considerable economic importance in Italy, especially the tourism sector and, in particular, coastal tourism, which rises to such a prominent position that a more pervasive application of the competition rules required by Europe is necessary. In this regard, the European Commission has intervened several times with warnings and letters of formal notice against the Italian state, to which the latter has responded with reassurances on the promotion of legislative initiatives aimed at reorganizing the matter, which have never come to concrete results. Despite the so-called “twin judgments” of the Plenary Assembly, the Council of State has also sought to lay a solid foundation for an exhaustive resolution of the problems, giving time to the legislature to take a definitive interest in the matter in line with what is required by EU sources. Against this backdrop, this paper briefly reconstructs the entire controversial affair and devotes particular reflections to the broad topic of the protection of trusts.