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Pubblicato il 9° Rapporto europeo eGovernment Benchmarking 2010

19.05.2015

Il 21 febbraio la Commissione europea ha pubblicato il 9° Rapporto 2010 sull’eGovernment negli Stati membri dal titolo “La digitalizzazione dei servizi pubblici in Europa“.

L’analisi comparativa compiuta dalla Commissione sui progressi dell’eGovernment a livello UE è effettuata dal 2001. Scopo dell’indagine è di procedere ad una valutazione relativa ai diversi Paesi europei per confrontare i progressi e condividere le buone pratiche.

L’analisi concerne oltre 10.000 siti web dei 27 Stati membri dell’UE, nonché di Croazia, Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia. Questa analisi valuta 12 servizi fondamentali disponibili online per i cittadini (dichiarazione dei redditi, ricerca di lavoro, prestazioni di sicurezza sociale, documenti personali, registro automobilistico, richiesta di licenza edilizia, dichiarazioni alla polizia, biblioteche pubbliche, certificati di nascita e di matrimonio, iscrizione a scuole superiori, comunicazione di trasloco, servizi sanitari) e otto servizi pubblici online per le imprese (contributi sociali per i lavoratori dipendenti, tassa sulle imprese, IVA, registrazione di una nuova impresa, trasmissione di dati all’Ufficio statistico, dichiarazioni doganali, autorizzazioni in materia di ambiente, appalti pubblici).

La relazione di analisi comparativa sull’amministrazione online (e-Government Benchmark Report) indica che un maggior numero di persone nell’Unione Europea può ora accedere a servizi pubblici online. Dal 2009 al 2010 la disponibilità media dei servizi on line nell’UE è passata dal 69 all’82%. La relazione svela quali Stati dell’UE sono risultati più efficaci e quali meno in tale ambito, prendendo in esame due servizi pubblici essenziali: “ricerca di un lavoro” e “avvio di un’impresa”; approfondisce i margini di miglioramento delle amministrazioni europee in materia di e-procurement; espone le disparità tra Paesi europei. Nell’ambito dell’Agenda digitale europea, l’Unione europea intende fare in modo che il 50% dei cittadini e l’80% delle imprese fruiscano dei servizi di eGovernment entro il 2015.

Le conclusioni della relazione offrono utili informazioni sugli obiettivi dell’eGovernment Action Plan, avviato dalla Commissione nel dicembre 2010 al fine di collaborare con le autorità pubbliche degli Stati membri per ampliare e migliorare i servizi da esse prestati tramite Internet.

 La relazione di valutazione comparativa tocca diversi argomenti: si è effettuato il monitoraggio sui venti servizi fondamentali e si è riscontrato che la loro disponibilità online raggiunge l’82%; nell’ultimo anno sono stati constatati notevoli progressi nella messa a disposizione di servizi elettronici in Bulgaria, Italia e Lettonia. Dalla relazione risulta, inoltre, che i servizi a disposizione delle imprese sono più avanzati di quelli forniti ai cittadini. Il secondo tema esaminato è quello della qualità dei servizi pubblici; quest’anno la relazione si concentra sulle esigenze dei disoccupati e di coloro che aspirano a diventare imprenditori, prendendo in esame le modalità seguite dagli amministratori per ridurre le formalità burocratiche e per rendere disponibile, in modo semplificato, l’intera gamma di servizi pubblici necessari per avviare un’impresa o per ritrovare un lavoro. Dalla relazione risulta che in Austria, Danimarca, Estonia, Irlanda, Svezia e Regno Unito il 55% dei servizi necessari per avviare un’impresa è fornito tramite un apposito portale o in modo automatico. Inoltre, il 46% dei servizi utili per i disoccupati viene attualmente prestato tramite un apposito portale.

Sull’e-procurement, il 70% delle autorità pubbliche ha iniziato a lavorare con gli appalti elettronici, ma la bassa percentuale di utilizzazione complessiva (pari, secondo le stime più favorevoli, al 5% di tutti gli appalti) non permette ancora di constatare particolari benefici. Se gli appalti elettronici fossero integralmente disponibili e più utilizzati, sugli appalti pubblici si potrebbero realizzare risparmi dell’ordine del 30% circa.

Per la prima volta la relazione si interessa anche alla dimensione regionale e locale dell’eGovernment e mette in evidenza le notevoli disparità esistenti nei diversi Paesi.

La Commissione europea continuerà a seguire lo sviluppo dei servizi pubblici online a livello europeo per favorirne l’ampliamento e la diffusione, come previsto nell’eGovernment Action Plan 2011-2015.

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