Sommario: Premessa. – Capitolo I. Il dato giuridico di partenza e la sua evoluzione. – 1. L’art. 43 dello Statuto speciale: le Province originarie e la modifica delle loro circoscrizioni. – 1.1. La genesi della disposizione statutaria. – 1.2. Il problema della competenza a modificare il numero delle province. – 1.3. Il fondamento della competenza regionale a modificare il numero delle province nell’art. 43, secondo comma, dello Statuto speciale: gli argomenti testuali. – 1.4. Segue: gli argomenti sistematici. – 1.5. La volontà delle popolazioni delle province interessate espressa con referendum. – 1.6. Il ruolo della legge regionale. – 2. La legge statale 6 luglio 1974, n. 306 (Istituzione della Provincia di Oristano). – 3. La legge costituzionale n. 2 del 1993 e l’attribuzione alla Regione Sardegna della competenza legislativa esclusiva in materia di «ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni». – 4. La legge regionale n. 4 del 1997 (Riassetto generale delle province e procedure ordinarie per l’istituzione di nuove province e la modificazione delle circoscrizioni provinciali). – 5. La legge regionale 1° luglio 2002, n. 10 (Adempimenti conseguenti alla istituzione di nuove Province, norme sugli amministratori locali, e modifiche alla legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4). – 6. L’istituzione delle Province di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell’Ogliastra e di Olbia-Tempio ad opera della legge regionale 12 luglio 2001, n. 9. – 7. L’indizione delle consultazioni referendarie del 6 maggio 2012. – 8. Gli effetti dei referendum: la “doppia soppressione” delle nuove Province e la “scomparsa” delle vecchie. – 9. I profili di (originaria) inammissibilità dei quesiti e di (conseguente) illegittimità costituzionale della normativa di risulta. – 9.1. Premessa. – 9.2. La violazione dell’art. 43, secondo comma, dello Statuto speciale. – 9.3. La violazione dell’art. 43, primo comma, dello Statuto speciale. – 9.4. La violazione dell’art. 3, comma 3, della legge cost. n. 2 del 2001. – 9.5. L’inammissibile abrogazione della normativa di attuazione dell’art. 43, secondo comma, dello Statuto speciale. – 9.6. La violazione degli artt. 1, 48 e 51 Cost., in ragione dell’interruzione del mandato degli organi elettivi derivante dalla giuridica soppressione degli enti provinciali. – 9.7. Il carattere ingannevole dei quesiti proposti al corpo elettorale e la frode agli elettori in violazione degli artt. 1 e 48 Cost. – 10. Le vicende giudiziarie conseguenti all’indizione dei referendum e rivolte ad impedirne lo svolgimento. – 10.1. Il ricorso al TAR Sardegna. – 10.2. La decisione del Tribunale civile di Cagliari in sede cautelare. – 11. Gli effetti giuridici delle abrogazioni referendarie e la legge regionale n. 11 del 2012. – 12. L’assetto normativo vigente e la sua attuazione. I commissariamenti del luglio 2013. – 13. I molteplici profili di incostituzionalità della legge regionale n. 15 del 2013 e dei relativi provvedimenti amministrativi attuativi. – 14. Le vicende giudiziarie attualmente in corso. – Capitolo II. Il riordino delle circoscrizioni e degli enti territoriali d’area vasta nell’assetto costituzionale vigente. – 1. Il contesto di riferimento e le “invarianti” della riflessione che qui si propone. – 1.1. L’esigenza di riordino delle circoscrizioni territoriali provinciali, dei relativi enti e delle funzioni ad essi attribuite. – 1.2. L’inadeguatezza delle dimensioni territoriali attuali come tratto comune di tutti gli enti autonomi sub-statali. – 1.3. Le “invarianti” dello studio che segue. – 2. Il modello costituzionale della sussidiarietà verticale. – 2.1. L’allocazione delle funzioni amministrative tra gli enti territoriali nell’art. 118 della Costituzione: dall’interesse nazionale al principio di sussidiarietà. – 2.2. Adeguatezza del livello territoriale di governo rispetto alla funzione. – 2.3. La conformazione legislativa delle funzioni e le tappe del giudizio di sussidiarietà. – 2.4. Il principio di differenziazione. – 2.5. L’applicazione del principio di sussidiarietà nella Regione Sardegna. – 3. L’ente di area vasta alla luce del principio di sussidiarietà. – 3.1. Le diverse ipotesi sul tappeto. – 3.2. L’ente di area vasta come ente di solo indirizzo e coordinamento e l’allocazione delle funzioni amministrative per saltum. – 3.3. Le funzioni amministrative affidate ad enti di secondo livello e il principio di sussidiarietà. – 3.4. La soluzione prescelta dal d.d.l. costituzionale Renzi – Capitolo III. La forma di governo del nuovo ente d’area vasta. – 1. I tentativi di riforma del Governo nazionale. – 1.1. Premessa. – 1.2. La forma di governo provinciale nel decreto «Salva Italia». – 1.3. A proposito del decreto «Spending review». – 1.3.1. Il contenuto del decreto. – 1.3.2. Un incerto modello di rappresentanza politico-territoriale. – 1.4. La forma di governo provinciale nella “riforma Delrio”. – 1.5. Perché l’«assemblea dei sindaci» non è realmente organo rappresentativo di I grado. – 1.6. Il nesso necessario tra direzione politica delle funzioni amministrative e responsabilità politica. – 1.7. Rappresentanza politica e primato del parlamento. – 1.8. La confusione tra la ‘parte’ e il ‘tutto’. – 1.9. La Repubblica democratica e la democraticità dei suoi enti costitutivi. – 1.10. Le implicazioni del principio autonomistico. – 1.11. I limiti del principio di differenziazione. – 1.12. L’VIII disposizione transitoria della Costituzione. – 1.13. Un ultimo argomento: la Carta Europea delle Autonomie Locali e il giudizio di costituzionalità per norma interposta. – 2. Una proposta conclusiva per la Regione Sardegna. – Capitolo IV. Prospettive e suggerimenti per una riforma possibile nell’ordinamento della Regione Sardegna. – 1. I percorsi normativi a diritto costituzionale vigente. – 1.1. Premessa. – 1.2. Un nuovo punto di partenza: il ripristino della legalità violata. – 1.3. La conseguente modifica delle circoscrizioni provinciali e la legge regionale. – 1.4. La possibilità di procedere uno actu. – 1.5. La possibilità della sospensione dell’operatività delle province re-istituite fino al concludersi del procedimento di riassetto. – 1.6. Il contenuto della legge regionale. – 1.7. L’attuazione dell’art. 43, secondo comma, dello Statuto speciale: la legge generale sulla modifica delle circoscrizioni provinciali. – 1.8. Il problema della Città metropolitana di Cagliari. – 2. I percorsi normativi tramite la riforma statutaria. – 2.1. Premessa. – 2.2. Si applica l’art. 114 Cost. in Sardegna? – 2.3. Può la legge di revisione statutaria escludere la presenza di enti provinciali? – 2.4. Il testo del d.d.l. di revisione esitato dal Consiglio regionale. – 2.5. Le diverse strade percorribili tramite la riforma statutaria.
Il riordino delle circoscrizioni provinciali nella regione Sardegna, tra criticità della situazione attuale e prospettive di riforma
04.05.2014