Presentazione della relazione annuale sullo stato dei servizi e sull’attività̀ svolta dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) del Presidente dell’autorità Guido Bortoni – 26.6.2013

26.05.2013

Il 26 giugno 2013 il Presidente dell’AEEG Guido Bortoni ha presentato in Parlamento la Relazione annuale predisposta dall’Autorità. Dopo le premesse sull’importanza centrale della progettualità nel campo della regolazione e delle politiche energetiche e ambientali e sullo stato di recessione che colpisce l’economia italiana da qualche anno, il Presidente ha illustrato le principali evoluzioni che hanno interessato gli ambiti di attività dell’AEEG.

Per quanto concerne il settore del gas, il Presidente ha affermato che la contrazione della domanda, l’aumento potenziale dell’offerta ed il cambiamento del quadro regolatorio, sia a livello europeo che nazionale (con il completo avvio del mercato di bilanciamento di merito economico disegnato dall’Autorità), hanno consentito che si sviluppasse, anche in Italia, un mercato all’ingrosso spot con prezzi allineati a quelli degli altri mercati europei. Tale cambiamento strutturale dovrebbe portare benefici agli utenti, anche grazie il progetto dell’Autorità di riforma  delle condizioni economiche del servizio di tutela gas (famiglie e piccole  imprese), con la principale finalità di trasferire a tutti i clienti i benefici  derivanti da prezzi spot all’ingrosso della materia prima allineati a quelli  europei.

Passando al mercato elettrico, il Presidente ha segnalato che accanto ad un forte ritrarsi della domanda, nella seconda parte del 2012 i prezzi all’ingrosso hanno registrato un calo, grazie al ribasso del prezzo del gas e all’ingresso di produzione rinnovabile a costo variabile nullo. I prezzi elettrici hanno poi raggiunto, nel secondo trimestre 2013, un livello confrontabile con quello di metà 2009, quando le quotazioni del Brent erano circa la metà di quelle di oggi. Tuttavia l’analisi dei prezzi pagati oggi dai clienti nel mercato retail italiano mostra una preoccupante tendenza al rialzo. L’Autorità ritiene che agli incrementi dei prezzi per i consumatori italiani hanno contribuito in  maniera prevalente le componenti tariffarie di natura fiscale o parafiscale (oneri di sistema).

Il Presidente dell’AEEG ha ribadito che il mercato stesso dovrà essere lo strumento principe di tutela di prezzo dei consumatori, tenendo conto però del loro livello medio di capacitazione. Dovrà quindi essere individuata una traiettoria temporale per il superamento dei regimi di tutela di prezzo. Si auspica pertanto il completamento del progetto di riallineamento  tra la struttura della tariffa elettrica applicata ai clienti domestici per i servizi di rete e la struttura dei costi ingenerati dagli stessi con i relativi comportamenti di consumo. Tale progetto di riforma, per cui si prevede un ampio coinvolgimento nel processo di consultazione degli stessi consumatori, mira a superare le ormai datate logiche di sussidi tariffari tra clienti domestici nel settore elettrico.

Per quanto attiene la regolazione delle infrastrutture, l’Autorità sta sviluppando vari progetti volte all’innovazione delle reti. Nel caso della rete di trasmissione dell’energia elettrica, all’inizio di quest’anno, l’Autorità, dopo un confronto tecnico con Terna, ha individuato  le infrastrutture strategiche oggetto di incentivazione. Per tali infrastrutture è stato definito un impegno realizzativo, prevedendo anche, per la prima  volta in Italia, che l’eventuale mancato rispetto delle scadenze comporti una penalizzazione del gestore del sistema di trasmissione. L’obiettivo è duplice: migliorare la pianificazione dei lavori ed il rispetto delle tempistiche negli sviluppi di rete, da un lato, e sostenere la sperimentazione di soluzioni innovative, quali i sistemi di accumulo, dall’altro. Più precisamente, con riferimento agli investimenti in accumuli, l’Autorità ha ammesso al sistema incentivante progetti pilota per lo sviluppo di 35 MW di batterie cosiddette “energy intensive” – ossia destinate in misura prevalente a ridurre l’energia da fonti rinnovabili bloccata da vincoli di rete – e 16 MW di batterie cosiddette “power intensive”, a supporto della sicurezza della rete.

L’Autorità sta inoltre valutando il passaggio graduale da logiche d’incentivazione basate sul livello di remunerazione degli investimenti, ad una regolazione più focalizzata sulla remunerazione del servizio reso. Un ulteriore processo di efficientamento si ha nella distribuzione del gas naturale con l’avvio delle procedure di gara per l’affidamento del servizio. Nella valutazione dei bandi di gara che la normativa affida all’Autorità, particolare attenzione sarà posta nella verifica dei piani di sviluppo degli ambiti.

L’analisi puntuale dei benefici connessi con le nuove infrastrutture ed il confronto con i relativi costi costituisce il presupposto necessario per la quantificazione del loro valore per il sistema e per la definizione di una regolazione economica coerente. Il recente regolamento europeo sulle infrastrutture va in questa direzione, prevedendo che non solo la selezione dei cosiddetti progetti infrastrutturali di interesse comune europeo (PCI) sia fondata su un’analisi costi-benefici, ma anche che i relativi costi siano attribuiti ai diversi Paesi in funzione dei benefici che essi traggono dalla nuova infrastruttura.

Il Presidente ha poi posto l’accento sulla necessaria responsabilizzazione degli operatori in materia di manutenzione e flessibilità degli impianti. Ha inoltre evidenziato gli sviluppi europei in materia di vigilanza e controllo nei mercati, in particolare l’attuazione del Regolamento europeo sulla trasparenza e integrità dei mercati all’ingrosso dell’energia, anche detto Regolamento REMIT.

La seconda parte della relazione si è focalizzata sui consumatori e sull’enforcement.

Per quanto attiene la tutela dei consumatori, l’autorità ritiene di doversi allontanare da approcci paternalistici o populistici per adottare invece un approccio definito della “prossimità”. Tale atteggiamento dovrebbe assicurare il massimo rispetto per le libertà di scelta ed indurre un livello adeguato di capacità nel consumatore che generi consapevolezza responsabile. Sul versante del miglioramento informativo al cliente finale fornito dai documenti di fatturazione, cioè dalle bollette, con l’approvazione della Direttiva europea 27/2012 (ora in corso di recepimento

nel nostro ordinamento) dedicata all’accrescimento della partecipazione della domanda e all’impulso verso l’efficienza energetica, si darà avvio ad un nuovo rinnovato progetto di semplificazione e razionalizzazione del  documento “bolletta”.

Passando all’enforcement, il Presidente ha illustrato le indagini avviate dall’AEEG sugli sbilanciamenti elettrici, sull’erogazione del servizio di bilanciamento gas, con riferimento al mancato pagamento, da parte di alcuni utenti debitori, di rilevanti importi fatturati relativi alle partite gas movimentate, nonché l’attività di vigilanza e controllo, svolta attraverso verifiche ispettive (130 solo nel 2012), con il supporto della Guardia di Finanza. In quest’ultimo ambito si inquadra anche l’attività di vigilanza sul rispetto del divieto di traslazione sui prezzi al consumo dell’onere derivante dalla maggiorazione dell’IRES (cosiddetta Robin Hood Tax), per la quale l’Autorità ha potere di segnalazione al Parlamento. L’Autorità fa inoltre un bilancio positivo sull’anno di applicazione della disciplina relativa agli impegni (a partire da giugno 2012) ripristinatori che si  innesta nei poteri sanzionatori dell’Autorità.

Infine, il Presidente si è soffermato sulla regolazione dei servizi idrici, materia di recente attribuita all’AEEG con il cosiddetto decreto Salva Italia.  Nel primo anno di intervento in materia di servizi idrici sono state avviate le attività di competenza del Regolatore su quattro aree di intervento: la regolazione tariffaria, la regolazione della qualità del servizio, la tutela del consumatore e la regolazione degli assetti del servizio.

Il Presidente ha sottolineato la necessità – evidenziata altresì dalla Commissione Europea– di ingenti investimenti infrastrutturali, indispensabili anche per le generazioni future. L’obiettivo di far ripartire gli investimenti è conseguibile con regole certe, con il superamento quindi dell’incertezza che ha caratterizzato il settore negli ultimi vent’anni – che non significa annullamento di specificità che caratterizzano le diverse realtà del servizio idrico – e con l’individuazione di strumenti finanziari, anche innovativi, che consentano di non dover reperire i fondi necessari esclusivamente nelle tariffe dei consumatori. Nell’attuale congiuntura economica occorre considerare strumenti di finanziamento che non gravino sulla fiscalità generale, come i fondi rotativi, o gli hydrobond e i project bond, che possono avere anche un forte connotato etico; essi rappresentano soluzioni per perseguire l’obiettivo di rendere disponibili capitali da investire nel settore, quale volano anche per il rilancio della nostra economia in crisi.

Con l’approvazione dell’attuale metodo tariffario transitorio, ossia dei criteri per la definizione delle tariffe relative agli anni 2012-2013, l’Autorità ha individuato alcuni profili (quali la trasparente corrispondenza tra costi efficienti sostenuti e prezzi corrisposti) che assumono valenza di principi fondanti e troveranno conferma nei provvedimenti tariffari di prossima emanazione. I prossimi provvedimenti tariffari prevederanno l’assestamento di quanto sinora definito anche nella prospettiva di conciliare le criticità rilevate in esito ai ricorsi presentati sul metodo tariffario transitorio. Essi si collocano nell’ambito del completamento del quadro regolatorio sia con la valorizzazione delle scelte di programmazione coerenti con le priorità comunitarie, nazionali e locali, che con gli orientamenti in materia di obblighi di separazione contabile, nel rispetto dell’esito referendario.

Nell’ambito della tutela del consumatore, particolare importanza crediamo è stata attribuita alla sostenibilità sociale della tariffa idrica, ossia la tematica delle compensazioni della spesa sostenuta dagli utenti domestici bisognosi di supporto sui beni vitali. Il fatto che le tariffe italiane si collochino tra le più basse d’Europa, non ci esime dall’affrontare, insieme a Governo e Parlamento, il tema della salvaguardia completa delle utenze deboli e di quelle non disalimentabili.

Da ultimo, il Presidente ha affermato che il nuovo assetto organizzativo mira a realizzare anche una più coerente e matura integrazione dei settori energia/acqua, con ciò interiorizzando nella struttura complessiva dell’Autorità, le competenze e le funzioni attribuite dal legislatore in materia di servizi idrici.

a cura di Livia Lorenzoni