Prove INVALSI: pubblicati i risultati 2012/2013

18.05.2013

Si è svolta a Roma la presentazione del Rapporto nazionale sulle prove INVALSI, trasmesso anche in streaming. L’apertura lavori è stata condotta da Paolo Sestito, Commissario straordinario INVALSI, ricordando essenzialmente le innovazioni introdotte, soprattutto in funzione della riduzione del cosiddetto cheating.

Il rapporto è stato stilato su un campione, ma a settembre verranno restituiti i dati rilevati alle scuole; una delle prospettive presentate è l’ancoraggio tra diversi anni scolastici delle stesse rilevazioni, nonché il progressivo andamento dei singoli alunni tra diversi gradi di scuole; un’altra novità è quella di “unificare le prove del V anno della scuola primaria e quella del I anno della scuola secondaria di I grado in un’unica somministrazione da tenere nel mese di ottobre; mentre invece per la prova da somministrare al V anno della scuola secondaria di II grado permangono ancora problemi sulla validità di prove diverse.

Il Ministro ha letto il comunicato con cui ribadisce il valore della valutazione come percorso di formazione e ribadisce che il divario che emerge dal campione statistico è dovuto a diversi fattori che hanno una incidenza diversa sui risultati ottenuti nelle prove. Il Ministro ha poi ribadito i punti che ha presentato al Consiglio Europeo dell’Istruzione.

La presentazione del Rapporto inizia con la prova di Italiano a cura della dott.ssa Antonella Mastrogiovanni, Ricercatrice INVALSI, che ha illustrato le modalità di organizzazione delle prove e poi per le prove di Matematica interviene il prof. Giorgio Bolondi dell’Università di Bologna.

I risultati delle prove INVALSI 2013 sono state illustrate dal dott. Roberto Ricci, Responsabile area prove INVALSI.

Quest’anno la rilevazione INVALSI ha coinvolto 13232 scuole, 141784 classi (di cui 9047 campione) e 2.862759 studenti (di cui 189493 campione). Quest’anno fra le novità c’è anche il coinvolgimento della formazione professionale (Lombardia, Veneto, Liguria, Provincia Autonoma di Trento e Bolzano (lingua italiana)).

Dalla presentazione emerge “un quadro ricco e variegato del sistema scolastico italiano. Trovano conferma le marcate differenze territoriali: i risultati sono meno soddisfacenti nelle regioni del Mezzogiorno (pur con differenziazioni al suo interno, perché Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata vanno un po’ meglio), con un divario territoriale che tende a crescere lungo il corso degli studi”.

La sintesi, il quadro di sistema e il rapporto tecnico sono a disposizione sul sito dell’INVALSI, ma già alla presentazione sono state evidenziati alcuni aspetti.

Nel livello 2, II classe della scuola primaria, nella prova di Italiano, la macro-area che registra un punteggio medio, superiore alla media italiana statisticamente significativo è quella del Nord-Ovest, mentre quello registrato dal Sud e dal Sud e Isole risulta invece significativamente inferiore alla media italiana. Nella prova di Matematica le distanze fra macro-aree geografiche sono meno accentuate e il Sud e Isole è la sola area il cui punteggio si differenzi significativamente, in senso negativo, dalla media italiana. Le regioni con un punteggio al di sopra della media nazionale in Matematica sono le stesse che si collocano in posizione di testa anche in Italiano: Piemonte, Provincia di Trento, Friuli e Marche, alle quali si aggiunge qui la provincia di Bolzano (lingua italiana).

I risultati generali degli studenti di prima secondaria di primo grado mostrano purtroppo che sia nella prova di Italiano che in quella di Matematica il punteggio medio registrato dal Sud e dal Sud e Isole risulta invece significativamente inferiore alla media italiana.

Anche i risultati generali degli studenti di seconda secondaria di secondo grado mostrano lo stesso quadro generale: nel Sud e nel Sud e Isole si registrano punteggi inferiori alla media nazionale statisticamente significativi.

Da segnalare i risultati particolarmente positivi nella prova di Matematica degli Istituti tecnici delle regioni Veneto e Friuli Venezia e in particolare della provincia autonoma di Trento, dove il punteggio degli istituti tecnici eguaglia quello dei licei.

a cura di Rosalba Picerno