Disegno di Legge 958/S “Misure di semplificazione per gli adempimenti dei cittadini e le imprese e di riordino normativo” – Audizione di Confindustria

14.05.2013

Il 19 settembre 2013, si è svolta presso la I Commissione Affari Costituzionali del Senato, l’Audizione di Confindustria sul Disegno di Legge 958/S, recante “Misure di semplificazione per gli adempimenti dei cittadini e le imprese e di riordino normativo”.
L’Audizione è iniziata con una riflessione sugli effetti negativi che un ambiente normativo e amministrativo ostile produce sulla crescita del Paese, nonché sulle riforme che Confindustria ritiene necessarie per accrescere la competitività del nostro sistema produttivo.
Infatti, secondo Confindustria, la competitività di un paese e delle sue imprese e il benessere dei suoi cittadini dipendono in misura cruciale dall’efficienza della PA. Le scelte di investimento, infatti, sono fortemente influenzate dal numero, dalla complessità e pervasività delle procedure amministrative e dai tempi necessari allo svolgimento delle pratiche.
Secondo le stime elaborate nel 2012 dal Centro Studi Confindustria, una diminuzione dell’1% dell’inefficienza della PA è associata a un incremento dello 0,9% del livello del PIL pro-capite e a un aumento dello 0,2% della quota dei dipendenti in imprese a partecipazione estera sul totale dell’occupazione privata non-agricola.
Pertanto, occorrono riforme serie in grado di assicurare effetti duraturi alle politiche di semplificazione.
Confindustria ritiene prioritario intervenire sull’assetto istituzionale e, in particolare, sul Titolo V della Costituzione, che ha creato un “federalismo della complicazione”. La riorganizzazione delle competenze statali e regionali del 2001 ha, infatti, indebolito la capacità delle politiche centrali di incidere sulle principali questioni di rilevanza strategica nazionale, a causa delle maggiori competenze attribuite al livello regionale.
La riorganizzazione delle competenze legislative non sarà sufficiente a ridare efficienza alla nostra PA se non si interverrà in modo incisivo sull’eccessiva frammentazione del sistema. Occorre, infatti, razionalizzare la macchina amministrativa, abolendo le Province, istituendo le città metropolitane, riorganizzando l’amministrazione periferica dello Stato secondo le esigenze di area vasta, aumentando la soglia dimensionale dei piccoli Comuni.
Inoltre, Confindustria ritiene che una moderna politica di semplificazione, soprattutto nell’attuale fase di spending review, debba agire al contempo sul procedimento e sulle strutture amministrative, in modo da ridurre il numero delle fasi procedimentali e delle amministrazioni coinvolte, accorpando le funzioni per settori omogenei e sopprimendo gli organi superflui.
Tale processo di semplificazione deve essere accompagnato da una maggiore diffusione delle nuove tecnologie nell’erogazione dei servizi e nell’organizzazione delle attività, in modo da favorire l’utilizzo dell’identità digitale nei rapporti tra imprese e PA.
Quanto al DDL, Confindustria ha espresso una valutazione complessivamente positiva, in quanto esso recepisce alcune delle istanze evidenziate da tempo dalle imprese, come, ad esempio, l’istituzione del tutor d’impresa e l’adozione dell’Agenda per la semplificazione. Esso richiederà però un forte contributo del Parlamento, sia per accelerarne l’iter, sia per rafforzarne e ampliarne la portata.
In particolare, andrebbero rafforzate le misure in materia fiscale, abolendo innanzitutto la disciplina di responsabilità solidale fiscale negli appalti, e quelle in tema di salute e sicurezza sul lavoro, dove gli oneri a carico delle imprese sono ancora molto gravosi.
Infine, sarebbe necessario potenziare gli interventi in tema di ambiente, beni culturali e paesaggio e contratti pubblici, al fine di creare un contesto normativo e amministrativo favorevole all’attività d’impresa.

a cura di Luigia Grasso


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