In che misura è soggetto a rendicontazione il rimborso delle spese dei deputati?

29.05.2012

 

di Giovanni Piccirilli

 Con lettera dei deputati questori del 9 febbraio 2012 è stata comunicata la decisione dell’Ufficio di Presidenza della Camera di procedere ad una revisione della parte non variabile del trattamento economico dei deputati diversa dall’indennità.

In particolare, il rimborso delle spese sostenute per mantenere il rapporto tra eletto e elettori (precedentemente non soggetto ad alcuna forma di rendicontazione ed erogato a prescindere dalla diaria) è stato sostituito da un rimborso spese per l’esercizio del mandato, dell’ammontare totale di 3,690 euro mensili. La metà di tale cifra resta non soggetta a rendicontazione, essendo comunque corrisposta in via forfettaria. Il restante 50 per cento, al contrario, è corrisposto a titolo di rimborso spese analiticamente documentate con dichiarazione quadrimestrale, relativamente a quattro possibili voci: a) spese per collaboratori (per altro, presentando copia del contratto di lavoro), consulenze e ricerche; b) spese per la gestione dell’ufficio (affitto di locali e relative utenze, acquisto o locazione di beni strumentali); c) spese connesse all’uso di reti pubbliche di consultazione di dati; d) spese per l’organizzazione di convegni e sostegno delle attività politiche.

Resta comunque confermato che sono escluse dal rimborso le somme a qualunque titolo erogate al coniuge, al convivente, e ai parenti o affini entro il quarto grado.

Il Collegio dei questori procederà a controlli a campione per la verifica della documentazione di spesa presentata, e per questo i deputati sono stati invitati a conservare copia della documentazione presentata fino a quattro mesi dopo la cessazione del mandato.

Alessandroa.baroni